Assegno unico in pagamento: le nuove date di giugno 2023

Scopri le date di pagamento dell’assegno unico universale per le famiglie con figli a carico. In arrivo a giugno 2023 anche il conguaglio a credito o a debito.

Assegno unico in pagamento le nuove date di giugno 2023

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Al via l’erogazione dell’assegno unico universale per il mese di giugno, con qualche ritardo sul mese di maggio dovuto al ricalcolo delle somme spettanti per circa 900 mila nuclei familiari (il 16% del totale).

Il conguaglio tiene conto di numerosi fattori che spieghiamo più avanti e che saranno la norma per i nuclei familiari dove composizione (nuovi nati) e reddito cambiano nel corso dell’anno.

Partiamo dalle date di erogazione dell’assegno familiare universale spettante per i nuclei familiari che hanno presentato la domanda per tempo.

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Date dell’assegno unico universale giugno 2023

Vediamo quali sono le date dell’assegno unico universale per il mese di giugno 2023, tenendo conto del fatto che non esiste una data unica e valida per tutti e che alcune problematiche possono causare ritardi nei pagamenti.

  • 5-6 giugno 2023: lo ricevono chi attende gli arretrati di maggio 2023.
  • Dal 10 giugno 2023: per chi non ha subito modifiche degli importi dopo il ricalcolo dell’Inps.
  • Entro il 15 giugno: per chi attende le mensilità arretrate.
  • Dal 20 giugno: per chi ha subito modifiche della somma spettante rispetto ai mesi precedenti.
  • Dal 28 giugno: per quanti ricevono il reddito di cittadinanza ed hanno figli a carico.

Dove viene accreditato l’assegno unico universale?

L’Inps offre al cittadino/a più modalità di accredito dell’assegno unico universale, ma si possono sintetizzare tutte nella necessità di avere un conto corrente con IBAN.

Sono ammessi il conto corrente bancario e il conto corrente postale, ma anche le carte di credito e di debito dotate di codice IBAN. Di carte di pagamento con IBAN ne potrai trovare molte e con offerte che si adattano alle tue esigenze, non solo per ricevere l’assegno familiare.

Infine, potrai chiedere l’accredito su libretto di risparmio dotato di codice IBAN.

Assegno unico e conguagli: chi riceve e chi restituisce

L’Inps sta erogando agli aventi diritto il conguaglio relativo all’assegno unico (ricalcolo al 10 giugno 2023). Il conguaglio è un ricalcolo dell’assegno basato sul nuovo Isee presentato dalle famiglie, ma anche sulle maggiorazioni stabilite dalla legge di bilancio 2023 che non erano state ancora applicate per ritardi da attribuire all’ente previdenziale.

Inoltre, il conguaglio tiene conto del riconoscimento del premio alla nascita per il settimo e ottavo mese di gravidanza e la presenza di persone con disabilità alle quali spettano maggiorazioni con decorrenza dal mese di marzo del 2022 (anno scorso dunque).

Circa 512 mila famiglie sono in attesa di un conguaglio che permetterà loro di ricevere un credito aggiuntivo mediamente pari a 272 euro, ma la cifra esatta spettante a ciascun nucleo familiare verrà comunicata attraverso i canali Inps.

L’extra peserà sulle casse dello Stato per 140 milioni di euro, che saranno solo parzialmente compensati dai 15 milioni di euro da recuperare dalle famiglie che hanno ricevuto più del dovuto.

Queste ultime sono 378 mila famiglie a cui saranno sottratti in media 41 euro per aver ricevuto un assegno unico universale più “corposo” del dovuto. I 41 euro saranno rateizzati e l’importo di ciascuna rata non sarà superiore al quinto del debito totale.

Tutti gli utenti riceveranno un SMS e una email contenente le informazioni di base relative alla variazione dell’assegno unico. Per maggiori informazioni ci si potrà rivolgere al Contact center o alle sedi fisiche dell’Inps.

Il motivo per cui alcune famiglie dovranno restituire delle somme, va ricercato nel modello Isee. In particolare quanti avevano subito una variazione di reddito nel corso del 2022, avrebbero dovuto presentare una dichiarazione sostitutiva unica ai fini Isee entro dicembre 2022.

In altri casi hanno giocato a sfavore l’inserimento di dati errati nell’Isee. Ricordiamo, infatti, che non è più necessario presentare la domanda annuale per ricevere l’assegno unico dopo averla presentata la prima volta, mentre annualmente è necessario presentare l’ISEE aggiornato.

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Perché l’Inps fa un conguaglio per l’assegno unico universale?

Il decreto legislativo 29 dicembre 2021 n. 230 e le successive modificazioni che hanno istituito l’assegno unico universale, stabiliscono anche un ricalcolo annuale dell’assegno per tenere conto di molteplici variazioni che si possono essere verificate nel corso dell’anno.

Prima di proseguire una nota importante. L’anno dell’assegno unico universale inizia a marzo e si conclude con il mese di febbraio dell’anno successivo, quindi non coincide con l’anno solare (gennaio-dicembre).

L’Inps, quindi, effettua un ricalcolo dell’assegno unico universale sulla base delle variazioni apprese dalla dichiarazione sostitutiva unica (DSU) e sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).

Le variazioni possono includere una nuova nascita, o la perdita del diritto per uno dei membri o la variazione del reddito familiare (in miglioramento o in peggioramento).

Di conseguenza, al termine del ricalcolo, le famiglie oggetto del conguaglio riceveranno un messaggio contenente una nota di “conguaglio a credito”, nel caso in cui debbano ricevere una somma in più, o di “conguaglio a debito”, nel caso in cui debbano restituire una parte di quanto ricevuto.

Quali variabili determinano un ricalcolo dell’assegno unico universale?

Le variabili che possono determinare un ricalcolo dell’assegno unico universale sono molteplici e possono anche essere concomitanti. L’elenco sottostante riassume solo alcune delle motivazioni che portano al ricalcolo:

  • premio alla nascita con liquidazione degli importi relativi alla settima e ottava mensilità di gravidanza, calcolato sulla base del valore dell’ISEE presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio;
  • maggiorazioni degli importi spettanti per le mensilità di gennaio e febbraio 2023, per tener conto del riconoscimento della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita;
  • valori di ISEE del nucleo familiare dichiarati discordanti rispetto a quelli rilevati dalla Struttura INPS territorialmente competente a seguito di accertamenti effettuati sulla veridicità dei dati dichiarati;
  • conguagli derivanti da operazioni di rettifica dell’ISEE 2022, eventualmente effettuate dai Centri di assistenza fiscale (CAF) successivamente al 31 dicembre 2022;
  • eventuali recuperi della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori di cui all’articolo 4, comma 8, del decreto legislativo n. 230/2021, laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale, diverso comunque da quello vedovile che invece mantiene l’agevolazione per il quinquennio successivo alla data del decesso del genitore lavoratore;
  • ricalcolo degli importi spettanti per effetto del riconoscimento delle maggiorazioni per soggetti disabili;
  • ricalcolo degli importi relativi ai nuclei familiari numerosi e per i figli successivi al secondo;
  • ricalcolo degli importi dell’assegno familiare per i nuclei percettori di reddito di cittadinanza (RdC) con rideterminazione della somma spettante al genitore non facente parte del nucleo ISEE del minore;
  • importi riconosciuti con riferimento alle domande di assegno familiare presentate prima del 30 giugno 2022, con ISEE presentato entro il 30 giugno dello stesso anno e rate calcolate con importo al minimo (50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i figli maggiorenni).

Per ulteriori informazioni sulle somme spettanti ai nuclei familiari, leggi la nostra guida breve all’assegno unico per i nuclei familiari con figli.

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Fabio Carbone

Scrittore web tecnico ma versatile dal 2013, ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Dal 2016 si occupa di temi legati all'Industria 4.0 e al mondo del digitale. Scrive di finanza, criptovalute e blockchain per quotidiani online, siti di settore e aziende.