Bonus Caldaia: come sostituire la caldaia con le agevolazioni

Guida per ottenere il bonus caldaia 2023 – 2024 per l’intervento di riqualificazione energetica dei locali della tua impresa, studio professionale e condominio.

bonus caldaia

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Il bonus per la riqualificazione energetica, meglio conosciuto come bonus caldaia, è ancora attivo e lo resterà fino alla fine del 2024. Ma come puoi ottenere la detrazione del 65% prevista dal bonus caldaia 2023 – 2024?

Leggi la nostra pratica guida al bonus caldaia e scoprirai come richiedere la detrazione anche per interventi di riqualificazione energetica dei locali della tua impresa o attività professionale, oltre che di condomini e cooperative di abitazioni.

Che cos’è il Bonus Caldaia 2023 – 2024

Il bonus caldaia 2023 – 2024 rientra nell’agevolazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica della propria casa, ma anche degli immobili dove viene svolta attività d’impresa o professionale.

L’agevolazione è disciplinata dall’articolo 14 del decreto legge 63/2013 e può essere richiesto per la sostituzione della caldaia a gas per spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 e per un massimo di spesa compreso tra 30.000€ e 136.000€. L’ammontare varia in base al tipo di edificio e ad altre condizioni applicate alla ristrutturazione (ad esempio: riduzione del rischio sismico di condomini in zone sismiche 1, 2, 3).

Più in generale l’agevolazione per riqualificazione energetica si applica sull’intera sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Ad esempio, se nel tuo studio professionale o nel tuo negozio devi sostituire l’intero impianto di riscaldamento perché ormai inefficiente, potrai ottenere l’agevolazione installando una caldaia a condensazione con efficienza energetica pari o superiore alla classe A e dotata di sistemi di termoregolazione di ultima generazione (esempio: valvole termostatiche).

In alternativa alla caldaia a condensazione puoi installare impianti dotati di generatori di calore alimentati a biomassa o sistemi ibridi caldaia a condensazione e pompe di calore.

Queste due ultime soluzioni bene si applicano in condomini o nelle aziende produttive con ampie superfici da riscaldare durante l’inverno.

Nell’intervento agevolabile rientrano quindi:

  • la messa in posa;
  • l’installazione;
  • gli interventi di ristrutturazione necessari al miglioramento dell’efficienza energetica dei locali.

A chi spetta il bonus riqualificazione energetica

Il bonus riqualificazione energetica per la sostituzione della caldaia a gas è aperto ai privati cittadini residenti e non residenti, ma anche ai titolari d’impresa e professionisti.

Dunque in un condominio possono avvalersi del bonus caldaia 2023 – 2024 i singoli inquilini che sostituiscono il proprio impianto autonomo, oppure l’intero condominio che sostituisce l’impianto centralizzato.

Ne possono usufruire inoltre:

  • cooperative di abitazioni;
  • società di persone e di capitali;
  • associazioni di professionisti;
  • enti pubblici e privati.

Va precisato che gli immobili ammessi devono essere già censiti o accatastati al momento degli interventi di adeguamento.

Pagamenti tracciabili

Affinché il bonus riqualificazione energetica 2023 e 2024 possa essere richiesto è importantissimo che tutti i pagamenti siano regolarizzati con strumenti tracciabili e siano accompagnati dalle fatture.

I privati cittadini potranno utilizzare un conto completo come Revolut per gestire i pagamenti con le imprese edili e di impiantistica che si occuperanno della sostituzione dell’impianto energetico e delle eventuali opere murarie connesse all’intervento.

Dal momento che il bonus si rivolge anche alle imprese, queste ultime possono avvalersi di servizi bancari digitali rivolti alle imprese quali il conto business di Qonto.

Con il conto per professionisti e aziende di Qonto puoi effettuare dal tuo smartphone i pagamenti per la riqualificazione energetica dei locali dell’attività.

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Differenza ecobonus 50% e 65% riqualificazione energetica

La normativa prevede un doppio sconto sull’importo speso, che dipende dal tipo di intervento di riqualificazione energetica effettuato. Vediamo sinteticamente quali interventi rientrano nella detrazione del 65% e quali nella detrazione del 50%.

  • Interventi con detrazione al 65%: caldaie a condensazione classe energetica A o superiore installate in combinazione con valvole termostatiche; sostituzione di vecchi impianti con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza, o impianti geotermici a bassa entalpia; impianti ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.
  • Interventi con detrazione al 50%: caldaie a condensazione classe energetica A prive di valvole termostatiche; impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.

Come si recuperano i soldi del bonus sostituzione caldaia a gas

Il beneficio fiscale consiste in una detrazione dall’IRPEF o dall’IRES, da ripartire in 10 rate annuali (10 anni) di pari importo. Quindi la spesa verrà recuperata attraverso la dichiarazione dei redditi in base all’IRPEF o all’IRES dichiarato nell’anno fiscale.

Va ricordato che dal 17 febbraio 2023 non è più possibile richiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito d’imposta per il bonus caldaia 2023 – 2024. Il cosiddetto “decreto Cessioni” ha limitato sconto in fattura e cessione del credito ai soli casi particolari previsti dall’articolo 2 del decreto legge 11/2023.

Da privato cittadino potrai valutare con il tuo commercialista in che modo puoi recuperare la detrazione, oppure affidati a un innovativo servizio di consulenza fiscale attraverso il fintech.

Le PMI, invece, possono rivolgersi a uno studio di consulenza fiscale come Fiscozen. Attraverso la piattaforma di Fiscozen, infatti, avrai la possibilità di emettere fatture elettroniche e di gestire i tuoi fornitori e il calendario fiscale, oltre ad avere a tua disposizione un consulente dedicato.

Come richiedere il bonus caldaia 2023 – 2024

La richiesta del bonus caldaia deve essere presentata entro 90 giorni dall’intervento di installazione e/o ristrutturazione per riqualificazione energetica. Ecco la lista della documentazione che va presentata al proprio commercialista:

  • calcolo delle spese sostenute;
  • caratteristiche dell’impianto energetico installato;
  • ricevute dei pagamenti (bonifici), fatture e le asseverazioni dei tecnici (dove richiesto).

La domanda deve essere presentata all’Enea dal contribuente o dal commercialista.

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I bonus attivi per la sostituzione della caldaia a gas

Il bonus sostituzione caldaia a gas 2023 e 2024 può essere richiesto anche in combinazione con altri tipi di bonus attualmente in vigore.

I condomini che conseguono elevati indici di prestazione energetica in fase di ristrutturazione possono usufruire di una detrazione compresa tra il 70% e il 75%, da calcolare su un ammontare complessivo non superiore a 40.000€ moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

Nel caso in cui sull’edificio condominiale posto in zona sismica 1, 2 o 3 si effettuino lavori congiunti di efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico, la normativa prevede una detrazione ancora più alta e compresa tra l’80% (riduzione del rischio di una classe) e l’85% (riduzione del rischio sismico di due classi o più). In questo caso l’ammontare della spesa non deve superare i 136.000€ moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio, scrive l’Agenzia delle Entrate.

Quando non posso usufruire del Bonus caldaie 2023 – 2024

In conclusione, ecco i casi in cui non è possibile usufruire del bonus caldaie 2023-2024.

  • Contribuenti in regime forfettario o dei “minimi”, non possono usufruire del bonus in quanto non soggetti al pagamento dell’IRPEF o dell’IRES. Non possono quindi detrarre il bonus riqualificazione energetica dell’edificio o del locale dedicato alla propria attività d’impresa o professionale.
  • Non rientrano nella detrazione le installazioni di sistemi di climatizzazione invernale in edifici che ne erano sprovvisti.

L’Agenzia delle Entrate ha inoltre precisato che quanti realizzano un intervento di riqualificazione energetica per cui è prevista la detrazione del 65%, non hanno diritto alla detrazione per l’acquisto di mobili (“bonus mobili”).

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Fabio Carbone

Scrittore web tecnico ma versatile dal 2013, ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Dal 2016 si occupa di temi legati all'Industria 4.0 e al mondo del digitale. Scrive di finanza, criptovalute e blockchain per quotidiani online, siti di settore e aziende.