Opzione donna 2023: che cos'è, come funziona e requisiti

Scopri tutto su pensione anticipata e come uscire dal lavoro con Opzione donna 2023. Leggi questo articolo per saperne di più.

Opzione donna 2023

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Una delle opportunità per andare in pensione è data dalla misura Opzione donna che, anche per il 2023, si rinnova con caratteristiche specifiche che l’INPS ha spiegato nel dettaglio nella circolare numero 25 del 6 marzo 2023.

Alla luce delle nuove disposizioni ti presentiamo Opzione donna 2023 per capire come poter andare in pensione anticipatamente in base ai requisiti di legge previsti e richiesti alle donne lavoratrici. Siano esse lavoratrici autonome o dipendenti.

Cos'è Opzione donna 2023

Opzione donna 2023 è una forma di pensione anticipata riservata alle donne con 35 anni di contribuzione e 60 anni di età, a cui si applicano delle agevolazioni per potervi accedere anche ad età inferiori.

Opzione donna è una agevolazione previdenziale varata nel 2004 e da allora rinnovata di anno in anno attraverso la legge di bilancio che finanzia la misura periodicamente.

La flessibilità in uscita dal mercato del lavoro per le donne non è rimasta uguale a se stessa, negli anni ha subito varie modifiche e Opzione donna 2023 è la versione più recente.

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Quali forme di pensione anticipata esistono in Italia?

Oltre opzione donna, di cui a breve scoprirai il funzionamento e i limiti per accedervi, vediamo in sintesi quali altre forme di pensione anticipata sono attive in Italia.

  • Pensione anticipata ordinaria: si applica a tutti i lavoratori dipendenti e autonomi che raggiungono 41 anni e un mese per le donne, 42 anni e un mese per gli uomini indipendentemente dall’età.
  • Pensione anticipata con quota 100, 102 e 103: la prima si applica a chi ha compiuto 62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31/12/2021; la seconda si applica a chi ha compiuto 64 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31/12/2022; la terza si applica a chi ha un’età di almeno 62 anni e 41 anni di contributi entro il 31/12/2023.
  • Pensione anticipata per lavori usuranti: si applica ai lavori particolarmente usuranti con almeno 35 anni di contribuzione a patto che l’attività usurante sia stata svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni. Si va in pensione a 61 anni e 7 mesi con Quota 97,6 (età anagrafica + anni di contribuzione).
  • Pensione anticipata per disoccupati di lunga durata: con l’Ape sociale (Anticipo pensionistico sociale), si accede alla pensione con 4 anni di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia, a patto di avere superato i 63 anni di età e di aver maturato almeno 30 anni di contributi.

Come funziona Opzione donna 2023

Opzione donna è rivolta a donne lavoratrici autonome e dipendenti che abbiano un contributo versato prima dell’1 gennaio 1996, così da poter ricevere un calcolo della pensione interamente secondo il metodo contributivo.

Per accedere alla pensione anticipata, le donne hanno una cosiddetta finestra mobile che si differenzia tra lavoratrici autonome e dipendenti:

  • 12 mesi per le lavoratrici dipendenti;
  • 18 mesi per le lavoratrici autonome.

In termini pratici, la finestra mobile significa che se una lavoratrice autonoma ha maturato i requisiti richiesti a ottobre 2022, il diritto decorre a partire da aprile 2024 (18 mesi dopo la maturazione dei requisiti). La normativa ha stabilito anche che le lavoratrici del comparto scuola e AFAM non possano conseguire il trattamento pensionistico, rispettivamente prima dell’1 settembre e dell’1 novembre 2023.

Requisiti d'accesso Opzione donna 2023 per la pensione anticipata

Vediamo quindi quali sono i requisiti d’accesso a Opzione donna 2023 previsti dalla legge di bilancio approvata a fine 2022.

Età e contributi

Le donne con 60 anni di età e 35 anni di contributi alla data del 31 dicembre 2022 possono accedere a Opzione donna.

Il requisito anagrafico di 60 anni viene ridotto di un anno per ogni figlio con un limite massimo di due anni se si hanno più di due figli.

Tuttavia, la riduzione è destinata anche alle donne in assenza di figli se al caso si applica il comma 1-bis dell’articolo 16 del decreto legge numero 4/2019. Il comma prevede che “le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa”, si possano applicare le medesime agevolazioni previste per le donne con figli.

Per tanto, quando si possono applicare le agevolazioni previste per Opzione donna 2023, la donna può andare in pensione con 59 o anche 58 anni di età e 35 anni di contribuzione maturati entro il 31 dicembre 2022.

Condizioni di lavoro

L’aver maturato una contribuzione di almeno 35 anni ci fa intuire che Opzione donna è riservata alle lavoratrici con una lunga vita lavorativa alle loro spalle.

Infatti, la normativa prevede tre casi in cui si possa applicare e tutti riguardano lavoratrici in attività, quali impiegate in azienda, in ufficio, in fabbrica e in qualsiasi altro contesto lavorativo o con partita Iva.

  1. Assistenza di un parente: possono accedervi le lavoratrici che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità elevata o che assistono un parente di secondo grado con handicap quando i genitori o il coniuge di quest’ultimo hanno più di 70 anni o sono a loro volta affetti da patologie invalidanti.
  2. Riduzione della capacità lavorativa: se la donna richiedente Opzione donna ha subito una riduzione della capacità lavorativa accertata pari o superiore al 74%.
  3. Lavoratrici licenziate o a rischio: le lavoratrici licenziate da una impresa o che sono dipendenti di una impresa per la quale è attivo un tavolo di confronto per risolvere la crisi aziendale.

Esclusioni previste

Ne calcolo dei 35 anni di contribuzione vanno esclusi i periodi per malattia e la disoccupazione (ad esempio NASpi, ASpI, mini ASpI) o altre forme di disoccupazione equiparate.

Chi accede a Opzione donna nel 2023, inoltre, non ha la facoltà di accedere ad altre eventuali forme di agevolazione previdenziale.

Quanto si percepisce andando in pensione con opzione donna?

Non esiste un “tariffario” standard a cui rifarsi per sapere con quanto si andrà in pensione con Opzione donna.

La legge prevede, infatti, dei paletti e dei coefficienti da calcolare che variano in base al tipo di lavoro che si svolge e in base al reddito che si è percepito durante la vita lavorativa, oltre all’età effettiva di accesso alla pensione.

Questo è anche uno dei motivi per cui investire in un fondo pensione è molto utile, ben prima di giungere all’età pensionabile. Per esempio, con Propensione.it hai la possibilità di aderire a un fondo pensione o di attivare una assicurazione per proteggere il tuo capitale e la tua famiglia in qualsiasi situazione.

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Conclusioni

Per le donne con 35 anni di contributi e con età tra i 58 e 60 anni di età che rispettano i requisiti di Opzione donna 2023, valutare l’uscita dal mercato del lavoro per entrare in pensione può essere una buona opportunità.

Tuttavia, va tenuta in considerazione la “finestra mobile” (12 mesi per dipendenti, 18 mesi per autonome) e le eventuali alternative che si possono applicare al proprio caso specifico. Infatti, chi ha iniziato a lavorare a 18 anni senza interruzioni a 60 anni ha superato i requisiti per la pensione anticipata ordinaria.

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Fabio Carbone

Scrittore web tecnico ma versatile dal 2013, ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Dal 2016 si occupa di temi legati all'Industria 4.0 e al mondo del digitale. Scrive di finanza, criptovalute e blockchain per quotidiani online, siti di settore e aziende.