Crowdfunding 2023: verso il mercato unico della finanza alternativa

Presentato l’8° Report sul Crowdinvesting degli Osservatori del Politecnico di Milano| Fintastico.com

crowdfunding 2023

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Vi presentiamo le conclusioni dell’8° Report dell’Osservatorio sul Crowdinvesting 2023: il settore segna una battuta d’arresto, tutto sommato modesta, se si considerano le condizioni macroeconomiche cambiate rispetto all’anno scorso. Decisamente positivo l’immobiliare, più che triplicato nel periodo 2020-2023. Dal punto di vista della normativa, i tempi sono ormai maturi per un Mercato Unico della finanza alternativa, nonostante i ritardi nostrani.

I dati di mercato

Il quadro raffigurato dal Report del Politecnico è quello di un cambio di passo del settore, non solo numerico. Diciamo subito che le cifre presentate dallo studio pubblicato dagli Osservatori Entrepreneurship Finance & Innovation del Politecnico di Milano non sono entusiasmanti come quelle dell’anno precedente. La battuta d’arresto, anticipata nel report dell’anno precedente, c’è stata e per le cause previste: in primo luogo l’aumento dei tassi di interesse della BCE, come soluzione per contrastare l’inflazione.

Comprensibile anche la buona performance dell’immobiliare, con la corsa dei prezzi al metro quadro che hanno ravvivato le compravendite e giustificato la ricerca di finanziamenti e gli investimenti. In un contesto di alta inflazione, le operazioni immobiliari, concentrate su un orizzonte temporale di medio-breve periodo, hanno incontrato i favori di mercato.

La raccolta totale ha segnato una flessione del -1%, tutto sommato modesta, se si considera che, da luglio 2022, la BCE ha posto fine alla politica dei tassi negativi, portando il tasso di rifinanziamento sopra al 4% dallo 0,5%. Nel complesso, la raccolta si è fermata a 343,99 milioni di euro negli ultimi 12 mesi, tra luglio 2022 e giugno 2023, per un valore cumulato superiore a 1,2 miliardi di euro.

Per l’ultimo anno prima dell’introduzione definitiva della normativa europea, il Report distingue i portali in due categorie: i portali online autorizzati dalla Consob alla raccolta di capitali, e i portali online di social lending. Nella prima rientrano le piattaforme abilitate a campagne di equity crowdfunding, per collocare quote del capitale di PMI e imprese sociali, a collocare mini bond e quote di Organismi di Investimento Collettivo (OICR) che investono in PMI. Della seconda fanno parte quei portali che, tramite il lending crowdfunding raccolgono prestiti da privati a persone fisiche o giuridiche e prestano a consumatori o imprese. In questa categoria sono compresi i portali fanno raccolta presso gli investitori istituzionali.

Bene, secondo questa distinzione, le categorie che hanno avuto performances peggiori sono quelle dei mini bond, con un calo del 45% anno su anno, per una raccolta cumulata di poco meno di 90 milioni di euro, seguita dall’equity non immobiliare, scesa dell’11%, per un cumulato che sfiora i 400 milioni di euro. Positive invece, le raccolte dell’equity immobiliare, a più 28%, per un totale di 173 milioni di euro da inizio registrazioni e il social lending, tanto quello non immobiliare, cresciuto del 31%, e quello immobiliare, migliore di tutti a +39%. Salta all’occhio come i finanziamenti rivolti al settore immobiliare, tanto come capitale di rischio che di debito, abbiano sostenuto il mercato.

L’affanno del mercato risulta più evidente se si considerano i dati semestrali cumulati: il primo semestre 2023 si è fermato a poco meno di 164 milioni di euro, contro i quasi 181 della seconda parte del 2022: primo calo da inizio 2020, dopo il rallentamento dell’anno scorso.

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L’Equity Crowdfunding perde piattaforme

Tre portali in meno in un anno. Scendono a quarantotto le piattaforme equity crowdfunding autorizzate da Consob a fine giugno 2023, con una raccolta inferiore agli 87 milioni di euro nel primo semestre 2023 per i progetti chiusi con successo contro i 186 del 2022. La raccolta risulta anche molto concentrata, con Mamacrowd, Walliance uniche due piattaforme ad attestarsi attorno ai 40 milioni raccolti negli ultimi 12 mesi.

Per quanto riguarda le emittenti, l’equity crowdfunding vede una progressiva diminuzione delle startup innovative come principali protagoniste, scese al 50% negli ultimi 12 mesi dal 62% complessivo, con un aumento del peso delle PMI.

Delle oltre 1.100 emittenti, solo 9 sono arrivate alla quotazione in borsa, e 17 ad acquisizioni o fusioni. La rischiosità di questo investimento è rivelata dal numero di emittenti che hanno terminato in liquidazione o fallimento: 73, tra quelle che hanno chiuso la prima campagna di emissione titoli con successo e quelle che non ce l’hanno fatta. Anche qui l’immobiliare mostra la sua forza, con 38 progetti immobiliari che hanno avuto una liquidazione proficua.

Interessante notare il taglio di investimento, il cui valore medio è cresciuto tanto per gli investimenti effettuati da persone fisiche, con oltre 6 mila euro investiti, quanto quelli effettuati da persone giuridiche, che superano gli 80 mila euro. in particolare, il dato sulle persone fisiche lascia ipotizzare che nella loro percezione questo strumento si stia affermando come un valido strumento di investimento nonostante, a distanza di quasi dieci anni, manchino delle vere e proprie exit che stimolino l’offerta.

Lending Crowdfunding

L’uscita di scena di piattaforme come Soisy e Smartika ha lasciato Prestiamoci come piattaforma principale per il mercato dei consumatori. Negli ultimi 12 mesi, Prestiamoci ha raccolto quasi 25 milioni di euro, per un totale di quasi 100 milioni da inizio operazioni.

Per quanto riguarda il segmento business, Re-Lender Ener2Crowd ed Evenfi sono le principali piattaforme, che contribuiscono a un aumento del 30% anno su anno dei volumi di raccolta totali.

Nel complesso, i rendimenti promessi dal comparto lending segnano un deciso aumento, anche a causa dell’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE. Il tasso di interesse medio offerto dalle campagne lending nel segmento business non immobiliare è passato da un minimo del 6,31% del biennio 2019-2020 agli attuali 8,56% del primo semestre 2023.

Infine, per quanto concerne il Lending immobiliare, Recrowd si conferma come main player, con una raccolta di 57 milioni di euro sui 116 degli ultimi 12 mesi, seguita da Rendimento Etico e Trusters.

Crowdfunding Immobiliare

L’immobiliare è in decisa salute, trainato dalle prospettive degli interventi di riqualificazione e dalla costruzione ex novo. I progetti rispondono a una logica di medio-breve periodo, orientata ai margini sulla cessione, che hanno registrato nel primo semestre 2023 un rendimento medio annuo del 9,7% per il lending immobiliare e del 13,7% per l’equity. Valori che, in grado di reggere il confronto con l’inflazione sono un incentivo alla raccolta da parte degli investitori, come dimostra la continua crescita della raccolta complessiva, passata dai 26 milioni di euro del primo semestre 2020, ai quasi 90 del primo semestre 2023: quasi tre volte e mezzo in tre anni e mezzo.

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Cosa cambia con la normativa europea

Con la pubblicazione del Decreto Legislativo 30/2023, le piattaforme possono iniziare a presentare la loro richiesta per l’autorizzazione, in accordo allo European Crowdfunding Service Provider (ECSP), il Regolamento Ue 202/1503 pubblicato a ottobre 2020. Il Regolamento così implementato introduce un framework comune, valido sia per il crowdfunding di valori mobiliari, sia per il peer-to-peer lending rivolto ad imprese. Con l’introduzione dell’ECSP, Consob e Banca d’Italia sono chiamate a svolgere i rispettivi compiti di vigilanza, e le piattaforme – anche quelle già presenti sul mercato - a presentare tutti documenti per l’autorizzazione a erogare i propri servizi entro il 10 di novembre 2023.

La scadenza per presentare la richiesta è ristretta e non sono mancate polemiche per i ritardi rispetto ad altri Paesi, Olanda, Francia e Spagna, in primo luogo, molto più rapide nel conformarsi all’ECSP. A fine giugno 2023, solo 44 piattaforme risultavano autorizzate dall’Esma, delle quali nessuna autorizzata presso l’autorità italiana: segno del lavoro che resta ancora da fare a chi vuole restare in questo mercato.

La nota positiva è che questo rush finale porta al traguardo del mercato unico europeo della finanza alternativa, molto più ampio di quello nazionale, con interessanti possibilità, non solo dimensionali ma anche di eventuali nicchie da servire.

Il Regolamento ECSP impone alle piattaforme l’impiego di un modello informativo standardizzato, che riporti tutti i dettagli dell’investimento, denominato Key Investment Information Skeet (KISS), oltre all’obbligo di un questionario che verifichi le competenze degli investitori non qualificati prima dell’investimento.

In seguito al Decreto Legislativo 30/2023, la Consob ha acquisito l’autorità di autorizzare le domande dei portali, garantirne la trasparenza informativa e la correttezza dei servizi di crowdfunding in coordinamento con l’ESMA, l’Autorità Europea degli Strumenti e dei Mercati Finanziari. Alla Banca d’Italia sono invece attributi, tra gli altri, i poteri di verifica della congruità patrimoniale, della gestione del rischio e della governance societaria. Le due autorità sono tenute alla consultazione reciproca prima di fornire le rispettive autorizzazioni. In particolare, la Banca d’Italia può autorizzare e revocare la licenza a istituti di pagamento, banche e intermediari iscritti all’albo come fornitori di servizi di crowdfunding.

Altra importante novità è l’estensione dell’equity crowdfunding a tutte le società di capitali, non più soltanto alle Piccole e Medie Imprese, innovative o tradizionali.

Le regole introdotte hanno il compito di unificare il mercato dei capitali europeo e aumentarne la competizione e l’efficienza, grazie agli strumenti di finanza alternativa del crowdfunding. Un portale sarà così in grado di offrire tanto servizi di lending, quanto di equity, ampliando la sua offerta, anche se, in un Mercato Unico potrebbe premiare la scelta di specializzarsi per servizio o per target.

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Fabrizio Pagni

Mi occupo di divulgazione economica. Scrivo di eLearning, finanza e Startup. Curo il blog aziendale di una TLC innovativa. Progetto podcast e giochi da tavola. Le interviste sono la mia specialità: quando sono fatte bene viene fuori la passione che anima le persone. Adoro trattare temi complessi: è quando riesci a spiegarli che sai di averli capiti.