DAC8: nuove regole di trasparenza fiscale per le criptovalute

Scopri le novità sulla regolamentazione cripto in Italia e come ridurre il rischio di frode e evasione fiscale.

DAC8 nuove regole di trasparenza fiscale per le criptovalute

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DAC8 in arrivo: come cambierà tassazione dei crypto-asset in Italia?

Negli ultimi anni, le criptovalute hanno registrato una crescita significativa e a dimostrarlo è l’OAM, Organismo degli Agenti e dei Mediatori, nella recente indagine pubblicata nel 2022 sul territorio italiano dove il 30% del campione è risultato essere in possesso di criptovalute, mentre dei rimanenti, il 35% ha dichiarato di avere intenzione di acquistarne in futuro. Tuttavia, il settore delle criptovalute ha sofferto di una mancanza di regolamentazione chiara, anche dal punto di vista fiscale.

A far fronte a questo problema, l’unione Europea si è mossa per diventare da esempio ed ha introdotto il MICA, una regolamentazione che entrerà in vigore da luglio 2023 e che disciplina le attività dei fornitori di servizi di cripto-asset nell'UE per garantire trasparenza, protezione e sicurezza, prevenendo riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo e altri crimini. 

Oltre a ciò, adesso l’attenzione è posta sulla parte fiscale del settore delle criptovalute e delle attività cripto, infatti, il 16 maggio 2023 è stata approvata e condivisa tra gli stati dell’UE la direttiva DAC8. Questa direttiva, che emenda la direttiva 2011/16/UE sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale, ha l'obiettivo di rafforzare la trasparenza fiscale delle attività cripto e di ridurre il rischio di frode e evasione fiscale. In modo simile al MiCA, la DAC8 si concentra sulla cooperazione amministrativa e sullo scambio di informazioni tra gli Stati membri per garantire un ambiente fiscale più equo e regolamentato nel contesto delle criptovalute. La DAC8 entrerà in vigore il 1° gennaio 2026.

Focalizzando l’attenzione sull’Italia invece, la Legge di bilancio 2023 ha introdotto disposizioni per regolamentare la tassazione delle criptovalute sul territorio nazionale.

Vuoto normativo italiano sulle criptovalute

L’Italia è stata caratterizzata da un vuoto normativo e fino al 2022 le criptovalute erano trattate fiscalmente come valute estere. Dal 1° gennaio 2023, invece, le criptovalute, con l'introduzione del comma c-sexies dell'art 67 TUIR hanno una tassazione dedicata. In particolare se le plusvalenze e gli altri proventi superano 2000€ all’anno sono soggetti ad imposta sostitutiva del 26%. Per ciascuna cripto-attività posseduta alla data del 1° gennaio 2023 può essere assunto, al posto del costo o del valore di acquisto, il valore a tale data a condizione che il predetto valore sia assoggettato a un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 14 per cento.

Caratteristiche della direttiva DAC8

Con l'entrata in vigore della DAC8, le informazioni sulle transazioni di criptovalute saranno scambiate automaticamente e disponibili all'anagrafe dei rapporti finanziari dell'Agenzia delle Entrate italiana e delle altre amministrazioni fiscali europee. Questo consentirà un monitoraggio più accurato da parte delle autorità fiscali.

La direttiva impone agli Stati membri di scambiarsi informazioni sui ruling preventivi emessi o rinnovati tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2025 per individui ad alto patrimonio. Ciò significa che i fornitori di servizi per le cripto-attività saranno obbligati a segnalare alle amministrazioni fiscali le operazioni dei residenti dell'UE.

La direttiva DAC8 si applica anche alle cripto-attività emesse in modo decentrato, alle stablecoin e a alcuni token non fungibili. 

In quest’ottica, nella scelta degli operatori a cui affidare i propri cripto-asset, è importante affidarsi a Società basate in Europa, che rispondono quindi ad un preciso quadro normativo di riferimento, permettendo di evitare poi problemi legati ormai anche alla tassazione.

Quando abbiamo creato Akt.io abbiamo pensato a tutti questi aspetti e abbiamo voluto infatti sviluppare una piattaforma all'avanguardia che racchiude strumenti per operare in modo consapevole nel mondo delle criptovalute.

La democratizzazione della finanza digitale oggi è un tema importante: bisogna permettere agli utenti meno esperti di operare sul mercato con una cultura finanziaria di base, elemento chiave per essere in grado di ridurre i rischi di perdita - per questo un progetto come Akt.io si posiziona oggi come una best practice in Italia: a chiusura del primo trimestre dal lancio in Italia abbiamo registrato oltre 25.000 utenti attivi, il che dimostra come  l'implementazione di regole ben definite rappresenta oggi un passaggio indispensabile per rassicurare gli utenti riguardo alla legalità e alla sicurezza delle attività coinvolte nel settore delle criptovalute, ma anche al potenziale di crescita di questo segmento di mercato nel nostro Paese.

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