- 25/05/2021

È passato ormai poco più di un anno dallo scoppio della pandemia e, se da un lato si è registrato un boom considerevole di vendite per i big dell’e-commerce dall’esperienza pluriennale e consolidata nel settore, lo stesso non è avvenuto automaticamente anche per le piccole-medie imprese, le quali si sono dovute adattare velocemente a un mondo che, tutto d’un tratto, non era più lo stesso, e che anzi mostrava profondi segnali di cambiamento. Chi è riuscito a cavalcare quest’onda di trasformazione ha riscontrato dei vantaggi non indifferenti, mentre chi ha avuto più difficoltà , inesorabilmente, è rimasto indietro. E i numeri parlano chiaro: sono 420 miliardi di euro le perdite registrate nel 2020 a causa del coronavirus, per un fatturato totale relativo alle PMI di 3.100 miliardi di euro - con risultato una contrazione rispetto al 2019 del 13,5%. Tuttavia, sono proprio le PMI a rappresentare la spina dorsale dell’economia globale, costituendo il 90% delle aziende di tutto il mondo e contribuendo al 50% del PIL europeo (Fonte: Visa).

Ma che cosa ha significato nella pratica adattarsi? Inizialmente, causa lockdown e limitatissime possibilità di spostamento, trovare soluzioni veloci, semplici ed efficaci per spostarsi online o garantire comunque forme alternative e digitali di acquisto. Alla graduale riapertura poi dei negozi fisici, unita alla necessità di distanziamento sociale e di ingressi contingentati, ciò ha significato invece adeguare gli spazi e le soluzioni a disposizione.
In particolare, per quanto riguarda le soluzioni di pagamento, ciò ha avuto come risultato l’adozione di metodi veloci, smart, che riducessero al minimo i contatti da un lato e, dall’altro però, anche che riuscissero a rispondere alle nuove esigenze e alle capacità finanziarie dei consumatori, complice anche la preoccupazione e il timore per un futuro incerto.
Se guardiamo ai dati, emerge come più di 10 paesi in Europa abbiano registrato un aumento del 20% delle vendite online, raggiungendo in Italia un picco del 30%, e che otto transazioni su dieci fatte con carta in negozio siano ora contactless. Ciò sottolinea ulteriormente l’importanza delle soluzioni di pagamento smart come forma di supporto alle PMI (Fonte: Visa). Inoltre sarebbe un italiano su quattro ad avere effettuato per la prima volta un pagamento digitale durante il coronavirus e il 26% ne avrebbe aumentato la frequenza (Fonte: GfK).
Il supporto alle PMI con Visa
In particolare Visa ha lavorato negli ultimi mesi a un progetto a lungo termine di supporto alle PMI, lanciato poco dopo il primo lockdown, attraverso una piattaforma online sviluppata in collaborazione con alcuni importanti attori del settore dei pagamenti in Italia, fra cui Nexi, myPOS, Vidra, Axepta BNP Paribas, Axerve, Shopify, Sumup e WebSite X5. L’obiettivo è supportare 8 milioni di piccole imprese ed esercenti locali a livello europeo - e sarebbero già 2 milioni gli aderenti al programma, portando la loro attività online o rafforzandola attraverso l’ampliamento della rosa delle soluzioni di pagamento disponibili.

Di che soluzioni hanno bisogno le PMI?
Di una serie di strumenti semplici, veloci da implementare, in modo tale che possano essere subito operativi online, e fare sì che le PMI siano pronte a offrire i propri servizi e prodotti ai clienti. Anche per il consumatore è fondamentale che la soluzione offerta sia intuitiva e veloce - ciò è riassumibile in quattro semplici passaggi: scorrere la lista dei metodi offerti, selezionare quello desiderato, cliccarci sopra ed eseguire il pagamento. Tutto questo per dire che la complessità porta inesorabilmente all’abbandono del carrello, in addirittura l’80% dei casi - portando il cliente a scegliere qualcun altro. Le soluzioni però sono tantissime ed è possibile quindi personalizzare in modo preciso e capillare anche le modalità di pagamento offerte (sì, anche nelle PMI). In questo modo è possibile trovare la soluzione che meglio si adatta alla propria realtà e ai servizi/prodotti offerti, con l’obiettivo finale di rendere la customer experience semplice, priva di frizioni e piacevole.
In uno studio di ECC Köln è emerso che l’offerta di metodi di pagamento senza contanti abbia permesso alle PMI coinvolte di vedere un'influenza estremamente positiva sulle vendite (53%) e sulla quota di nuovi clienti (51%). Ciò ha permesso di risparmiare anche in termini di tempo e denaro dedicati al back-office.
Quali soluzioni di pagamento per le PMI?
Le possibilità di scelta di metodi di pagamento digitali sono ampie e diversificate - e non dipendono quindi dal modello di distribuzione. Dai più classici ePos per i negozi fisici, passando per pagamenti in-app o in abbonamento per le PMI digitali e integrazioni di pagamento omni-device per quelle multi-channel, si arriva poi ad altre soluzioni interessanti e innovative a supporto.

I Pay By Link offrono al cliente la possibilità di pagare inviando un’e-mail contenente un link di pagamento (che scade dopo 48 ore) o mostrando sul display del proprio dispositivo un QR Code.
O ancora app come viacash, che permettono il deposito/prelievo di contanti direttamente nei negozi convenzionati. L’utente imposta l’operazione direttamente dall’app, che genera un codice a barre da presentare in cassa per concludere l’operazione desiderata. In modo molto simile altre app (come Bluecode) permettono di generare un codice a barre che avvia un processo di addebito diretto dalla banca dell’utente - basta scannerizzarlo in cassa per effettuare il pagamento, garantendo al tempo stesso anche la raccolta dei punti fedeltà nei negozi di fiducia.
Ci sono poi tutta quelle serie di soluzioni di pagamento che vogliono venire incontro alle nuove esigenze dei consumatori, il cui potere d’acquisto si è ridotto negli ultimi mesi (nella maggior parte dei casi, unito a timore e incertezza verso il futuro). Queste permettono, per esempio, di dilazionare i propri acquisti in tre o quattro rate di uguale importo, senza commissioni (come Klarna). In questo modo si offre al consumatore più libertà e controllo sui propri acquisti e, al tempo stesso, si dà la possibilità di ampliare le possibilità di acquisto anche verso certe tipologie di prodotti - dal prezzo più alto -, che altrimenti sarebbero precluse (o acquistabili dopo mesi di risparmio).
In un mondo post-covid non ci sarà un ritorno alle vecchie abitudini e modalità di acquisto e pagamento, per cui il prossimo periodo sarà determinante per le PMI nel fare le giuste scelte e dotarsi di soluzioni semplici, veloci ed efficaci, le quali, come sempre, rispondono a un unico imperativo: soddisfare le esigenze del consumatore.