L’Open Insurance e i nuovi modelli assicurativi che verranno

Il mondo assicurativo sta cambiando, infatti ecosistemi e tecnologia abilitano nuovi modelli assicurativi, scopriamo l'Open Insurance e quali benefici porterà.

Open insurance EY

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Come una compagnia assicurativa ha ridotto del 20% il premio di polizza attraverso una partnership basata sui dati

È di pochi giorni fa la notizia di una collaborazione strategica tra Ctrack e Humn.
Ctrack è una società fondata negli anni Novanta, dedicata a ricerca, sviluppo, produzione e vendita di soluzioni innovative, intelligenti e flessibili per la gestione delle flotte commerciali. Offre servizi come il completo tracciamento dei veicoli, la navigazione satellitare e la localizzazione degli asset.
Humn, invece, è un'insurtech con sede nel Regno Unito, specializzata nell’assicurazione delle flotte commerciali attraverso la sua soluzione Rideshur, che sfrutta la raccolta ed analisi di una molteplicità di dati per calcolare in maniera puntuale ed in tempo reale il prezzo della polizza.

Questa operazione, grazie ad un’analisi più completa ed accurata di tutti i fattori che possono incidere sulla componente di rischio con riferimento alle flotte commerciali – quindi, ad esempio, comportamento e prestazioni del conducente, ma anche componente climatica, luogo ed orario in cui si guida – ha l’obiettivo di offrire contratti assicurativi più smart.

La novità consiste nel proporre polizze caratterizzate da un modello interattivo - basato su insight al conducente - per ridurre il rischio di incidente e, di conseguenza, garantire premi di polizza più contenuti e precisi.

Infatti, i due player stimano grazie a questa proposizione una riduzione della frequenza dei sinistri del 60% circa e del relativo costo medio fino al 25%, con benefici tangibili sul premio finale pagato dai clienti.

Questa collaborazione, con impatto specifico sull’offerta di prodotti e servizi, presenta alcune caratteristiche tipiche dei nuovi modelli di Open Insurance – come, ad esempio, la condivisione di un grande numero di dati in tempo reale – ed in futuro, se estesa in ottica di servizio, potrà costituire un vero e proprio esempio di modello Open.

Ma che cos’è in sostanza l’Open Insurance?

Che cos’è l’Open Insurance, quali benefici porta e quali sono i numeri del mercato

Per comprendere meglio il concetto di Open Insurance è bene considerare il periodo storico che stiamo attraversando. Difatti, in un contesto di rapido cambiamento ed incertezza come quello attuale, molti settori stanno attraversando un processo di profonda trasformazione.

Il settore assicurativo, così come tanti altri, sta intensificando il proprio processo di digitalizzazione attraverso una serie di iniziative innovative, con il fine di sviluppare ed offrire prodotti assicurativi sempre più personalizzati e su misura per il cliente. Proprio in merito a ciò, sulla scia del fenomeno dell’Open Banking diffusosi negli ultimi anni, stanno prendendo sempre più piede le cosiddette soluzioni di Open Insurance.

Possiamo intendere l’Open Insurance come la creazione di ecosistemi tra attori assicurativi, player di altri settori ed aziende tecnologiche con lo scopo di creare nuove realtà integrate e condividere dati utili a potenziare l’offerta assicurativa. Per semplificare e razionalizzare questo processo di scambio di informazioni tra più attori, ambienti, dati e piattaforme ci si affida, generalmente, alla tecnologia basata su API (Application Programming Interface) aperte.

Concretamente, questo nuovo modello ecosistemico, che rappresenta un importante passo nel processo di trasformazione digitale, porta con sé una serie di benefici rilevanti, sia dal punto di vista degli attori che offrono i prodotti assicurativi, sia dal punto di vista del consumatore finale. Nel dettaglio, i primi riscontrano cinque vantaggi principali:

  1. Capacità di offrire proposizioni commerciali più accurate, in linea con le esigenze dei clienti e che rispondano ad eventuali evoluzioni dei loro bisogni grazie all’utilizzo di dati (customer-centric approach);
  2. Opportunità di raggiungere un segmento di clienti target più ampio grazie al network dei partner;
  3. Migliore selezione, gestione e previsione della componente di rischio associata a ciascun contratto di polizza;
  4. Minori costi operativi per effetto della maggiore efficienza dei processi grazie alle diverse sinergie tra gli attori coinvolti nell’ecosistema;
  5. Possibilità, per i player di altri settori, di offrire prodotti assicurativi senza dover effettuare sostanziali investimenti per costruire internamente tutte le competenze necessarie.

I consumatori, di conseguenza, osservano tre benefici principali:

  1. Accesso a nuovi prodotti assicurativi maggiormente personalizzati;
  2. Offerta più semplice e trasparente;
  3. Contenimento dei costi della copertura assicurativa, grazie all’efficienza generata dall’ecosistema e all’incremento di competizione nel settore dato dal maggior numero di player coinvolti.

Dati e trend del mercato di Open Insurance in Italia

Nel mercato italiano il modello di Open Insurance registra un forte trend di crescita, osservabile considerando - ad esempio - l’incremento del numero di player operanti nella vendita di prodotti assicurativi.

La Italian Insurtech Association sottolinea come, nel primo semestre del 2021, l’attività di Open Insurance sia aumentata di oltre il 400% rispetto al 2018 in termini di aziende esterne al settore che distribuiscono prodotti assicurativi.

Difatti, a giugno di tre anni fa, in Italia erano poco più di 20 le aziende non rigorosamente connesse al settore assicurativo che avevano venduto nel corso dell’anno precedente polizze a circa 220.000 assicurati. A giugno del 2021, invece, i player non assicurativi erano già oltre 120, per un totale di circa 810.000 assicurati.

Da sottolineare che questi nuovi player appartengono a settori molto diversi tra loro, quali ad esempio telecomunicazioni, viaggi, automotive, settore bancario e ovviamente commercio online.

Le previsioni per il futuro, inoltre, confermano la strutturalità del trend: per il 2025, infatti, ci si aspetta che le persone assicurate attraverso modelli di Open Insurance saranno circa 8,1 milioni.

L’integrazione tra competenze, accesso ai dati e tecnologia per fornire un reale valore aggiunto

Il nuovo ecosistema data-driven costituito da Ctrack e Humn rappresenta un primo passo concreto verso un modello Open e permetterà di offrire una soluzione di prodotto combinata più customizzata, grazie all’incontro tra la conoscenza delle informazioni sul consumatore ed il know-how della compagnia assicurativa. Questo tipo di approccio testimonia sempre più la centralità del consumatore e dei suoi comportamenti nella definizione della strategia aziendale, anche in quei settori generalmente identificati come più tradizionali.

Risulta evidente come, nell’esecuzione di questo tipo di strategie, gli aspetti di data management, privacy ed infrastruttura tecnologica saranno chiave per sostenere lo sviluppo di modelli di Open Insurance, basati sul continuo scambio di dati tra le parti coinvolte che spesso si caratterizzano per sistemi gestionali totalmente differenti e difficilmente integrabili. Questi ostacoli possono essere superati grazie all’utilizzo, come già accennato, delle tecnologie basate su API aperte.

Conclusioni

La partnership tra Ctrack e Humn è solamente uno dei tanti esempi di collaborazione tra attori appartenenti al mondo assicurativo e non.

I molteplici cambiamenti in atto nel comportamento di acquisto dei consumatori, accompagnati dalla sempre maggior disponibilità di dati e di supporti tecnologici per il loro utilizzo, stanno imponendo un’evidente accelerazione nell’evoluzione dei modelli di riferimento per le compagnie assicurative.

Per questo motivo, il modello di Open Insurance rappresenta una reale opportunità per potenziare ed evolvere l’offerta assicurativa, consentendo agli attori coinvolti di formulare soluzioni innovative ed all’avanguardia nonché di anticipare futuri radicali processi di trasformazione del settore.

AUTORI:

  • Marco Concordati – Business Consulting (EY)
  • Lorenzo Foti – Business Consulting (EY)
  • Federica Lepre – Business Consulting (EY)
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