Risparmiare, investire e pagare in digitale ai tempi del covid-19

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Negli ultimi mesi il comportamento dei consumatori di tutto il mondo è cambiato: le vendite online sono aumentate, portando su questo canale anche chi, prima della pandemia, effettuava i suoi acquisti esclusivamente nei negozi fisici.

Conseguentemente anche i pagamenti si sono spostati dal contante al digitale e, oggi, sono tantissime le app che permettono di gestire le proprie finanze e creare piccoli piani di risparmio o di investimento. Una maggiore dimestichezza con il mondo degli acquisti e dei pagamenti online è sinonimo di un maggior utilizzo di queste app?

consumatori

Per rispondere meglio a questa domanda abbiamo chiesto a un pool di consumatori selezionati di parlarci delle loro abitudini e delle app che utilizzano nel loro quotidiano per gestire denaro, risparmiare e investire.

In questo articolo andiamo ad analizzare alcuni dei dati più rilevanti e interessanti. Tra gli intervistati (lavoratori nella quasi totalità dei casi) dai 25 ai 34 anni è il 60% a utilizzare wallet digitali per gestire i propri pagamenti - un numero che scende drasticamente se si guarda alla fascia d’età che va dai 35 ai 44, con una percentuale di chi non li utilizza pari al 57%.

Che cosa si cerca di più in un wallet digitale? Per i nostri intervistati non c’è alcun dubbio: devono essere semplici da utilizzare (nel 68% dei casi sia per la fascia 25-34 anni che per quella 35-44), avere opzioni che permettano di fare piccoli investimenti (nel 19% dei casi per la fascia d’età 25-34) e possibilità di gestire e aumentare i propri risparmi (nel 13% dei casi per la fascia d’età 25-34). In sintesi: uno strumento che permetta di gestire pagamenti, risparmi e investimenti attraverso un’unica piattaforma.

Tra le risposte più interessanti alla domanda Che cosa vorresti migliorare nel tuo wallet digitale?: Poter impostare un budget di spesa massimo per il mese, suggerimenti per migliorare attività di risparmio e investimento, maggiore personalizzazione della home, maggiore protezione e sicurezza (attraverso riconoscimento biometrico).

Dal punto di vista del risparmio bisogna notare poi che il 2020 ha segnato un andamento più che positivo, con 1.682 miliardi di euro depositati sui conti correnti bancari a fine settembre - si tratta di una cifra enorme, vicina al PIL del 2019, pari a 1.787 miliardi (Fonte: ABI). Le motivazioni che hanno spinto a risparmiare cifre sempre maggiori sono legate principalmente all’incertezza che ha portato con sé la pandemia nell’ultimo anno: il 34,1% degli italiani infatti considera la liquidità lo strumento principale per la propria protezione nel loro futuro, percepito appunto come incerto (Fonte: Censis per Assogestioni).

Si è registrata inoltre una crescita al 58% per quella porzione di popolazione adulta che riesce a risparmiare senza fare sacrifici, in unione al 47% di chi durante il 2020 è riuscito a mettere da parte liquidità, mentre resta stabile al 16% chi invece non ce la fa (Fonte: Ipsos).

Tornando alla nostra intervista: il 79% delle persone di età tra i 25 e i 34 anni ha risposto di non utilizzare app dedicate al risparmio, percentuale che arriva alla quasi totalità nelle persone tra i 35 e i 50 anni. Il restante 21% ha invece risposto di utilizzare soprattutto Oval e la sezione dedicata di Banca Intesa - tra le altre poi Monefy e MoneyCoach.

investimenti

Nell’arco del 2020 il panorama è cambiato anche per quegli italiani attivi negli investimenti - la pandemia ne ha infatti influenzato l’approccio nell’83% dei casi (Fonte: QuiFinanza). Ad ogni modo, quello azionario resta l’asset più promettente (74%), seguito da investimenti alternativi (es. mercato immobiliare, private equity - 8%) e criptovalute (6%).

Anche per quanto riguarda gli investimenti i numeri del nostro sondaggio sono simili a quelli del risparmio: nel 71% dei casi non vengono utilizzate dalle persone con età tra i 25 e i 34 anni, percentuale che arriva al 90% nella fascia dei 35-50, fatta eccezione per qualche caso. Il restante 29% afferma invece di utilizzare soprattutto Moneyfarm, Oval e la sezione dedicata di Banca Intesa, seguite da Revolut, Housers e Stepdrop.

Sugli investimenti in criptovalute risulta che ci sia ancora molto da lavorare, in quanto, fatta eccezione per pochi casi, la quasi totalità delle persone di entrambe le fasce di età ha affermato di non utilizzare app dedicate o comunque di non effettuarne.

I motivi di questi limiti sono legati soprattutto a una scarsa alfabetizzazione finanziaria, che spinge le persone a trattenersi, rimanere esclusivamente nella propria comfort zone e a fidarsi dei canali più tradizionali (e delle opinioni dei loro principali esponenti, che spesso vanno a contrastare nuovi canali e metodi che potrebbero togliere mercato).

Premesse fatte, le app a disposizione per risparmiare, investire e inviare pagamenti sono tantissime, ma alcune sono più complete, intuitive e smart di altre.

Vediamole insieme - anche a fronte di quello che hanno affermato i nostri intervistati.

Oval. Si tratta di un’app completa utilizzata da più di 250.000 utenti (Fonte: Il Sole 24 Ore), che permette di effettuare pagamenti, inviare denaro in modo istantaneo ad amici e parenti, gestire in modo intelligente i risparmi (partendo per esempio dai centesimi di arrotondamento ogni volta che si effettua un pagamento), nonché gli investimenti, partendo anche da piccole somme.

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Moneyfarm. In questo caso è un’app smart per investire, che a inizio 2020 ha raggiunto il miliardo di euro di asset in gestione a livello europeo. Identificato il profilo dell’utente investitore con poche e semplici domande, si va poi a definire un piano di investimento che verrà gestito e monitorato da un team specializzato.

Revolut. Un’app che con la pandemia in Italia ha registrato +400% tra i suoi clienti rispetto al 2019, cioè 500.000 (e 13 milioni nel mondo). Revolut si rivolge a diverse tipologie di utenti, da chi vuole fare azioni semplici, come controllare il proprio budget di spesa giornaliero o inviare denaro a commissioni 0, a chi invece vuole buttarsi nel mondo degli investimenti - sia chi vuole investire in cryptovalute fino a chi vuole controllare azioni finanziarie.

Monefy. È un’app per gestire al meglio i propri risparmi, monitorando in modo semplice e veloce tutte le entrate e le uscite - da catalogare come categorie o attraverso il metodo di pagamento che si è utilizzato.Allo stesso modo funziona Moneycoach, pensata però per iOS.

Stepdrop. Un’app innovativa di Young Platform che permette di muovere i primi passi nel mondo delle cryptovalute - si guadagnano YNG per passi compiuti, grazie ai quiz dell’Academy, prevedendo l’andamento dei prezzi di Bitcoin ed Ethereum e facendo shopping (per ottenere cashback). Quanto guadagnato in YNG su Stepdrop può poi essere trasferito e investito su Young Platform.

Housers. Anche in questo caso si tratta di un’app pensata per gli investimenti in tre diverse tipologie di progetti: immobiliari, di energia rinnovabile e aziendali.

In conclusione, se l’ecosistema di app è dotato di qualsivoglia tipologia di soluzione pensata per ogni esigenza e livello di conoscenza, vince sempre quella più completa e semplice da utilizzare.

C’è comunque ancora molta strada da fare per trasformare le abitudini dei consumatori, in primis è necessaria una solida educazione finanziaria, cosa che può avvenire in maniera divertente per esempio, con quiz, domande e ricompense conseguenti.

Ci stiamo comunque muovendo in quella direzione e nel prossimo periodo saranno sempre più le persone che cercheranno soluzioni per risparmiare (rispondendo alla paura e all’incertezza del momento) e per investire (nel tentativo di trovare una fonte di guadagno alternativa).

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