- 13/05/2025

Finom – la banca digitale per piccole e medie imprese presente anche in Italia – ha ricevuto un nuovo investimento da 92,3 milioni di euro dal fondo americano General Catalyst . Si tratta di un finanziamento “alternativo” che non diluisce le quote azionarie e sostiene la crescita tramite i ricavi generati dai nuovi clienti . Forte di oltre 100mila aziende clienti in Europa e di funzionalità avanzate come IBAN locali, fatturazione elettronica automatizzata e persino un assistente contabile AI, Finom si prepara ad espandersi ulteriormente. Ecco come questa novità fintech potrà avere un impatto concreto su professionisti e imprenditori italiani nella gestione delle finanze aziendali 💼🚀.
l boom delle fintech per le finanze aziendali
Negli ultimi anni si assiste a un vero fermento nel fintech dedicato alle piccole e medie imprese (PMI). Sempre più startup internazionali stanno entrando nel mercato italiano o ampliando i propri servizi per le PMI . In un contesto a lungo dominato dalle banche tradizionali, questi nuovi player tecnologici offrono soluzioni più flessibili, veloci e accessibili – caratteristiche molto richieste dai piccoli imprenditori ma finora poco soddisfatte. Ad esempio, aprire un conto business digitale con una neobank oggi richiede in media solo 10-15 minuti, con procedure snelle e trasparenti . Spesso tali conti includono subito anche strumenti moderni come POS smart gratuiti, sottoconti multi-utente e carte di debito aziendali, il tutto gestibile da un’app intuitiva. Questo ingresso di nuove fintech focalizzate sull’user experience e sulla trasparenza dei costi sta ridefinendo lo standard di mercato, trasformando i pagamenti digitali da “male necessario” a leva strategica per la crescita delle imprese .
La maggiore concorrenza nel settore spinge anche gli operatori tradizionali a innovare, a beneficio finale di professionisti e imprenditori. In particolare, sta emergendo un ecosistema di soluzioni su misura per le esigenze finanziarie quotidiane delle PMI: dalla gestione di cassa all’emissione di fatture elettroniche, dai pagamenti B2B fino a servizi di credito rapido. In questo panorama dinamico si inserisce Finom, scaleup europea che in poco tempo è diventata uno dei riferimenti nel digital banking per le piccole imprese e freelance in diversi Paesi – inclusa l’Italia.
Finom: conti smart, fatture e cassa in un’unica piattaforma
Nata nel 2020 ad Amsterdam, Finom opera come piattaforma finanziaria digitale dedicata a imprenditori, freelance e PMI in vari Paesi europei, tra cui Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Italia . In Italia Finom ha introdotto IBAN locali italiani per i propri conti business, così da facilitare l’operatività con clienti e fornitori domestici . Tramite app o web, un’azienda può aprire online un conto corrente business e iniziare a operare in tempi rapidissimi, evitando le lungaggini burocratiche tipiche delle banche tradizionali. Finom unisce in un’unica soluzione diversi servizi chiave per la gestione finanziaria aziendale:
- Conto corrente digitale multi-utente: con IBAN dedicato e carte di debito per i dipendenti, che supportano anche programmi di cashback fino al 3% sulle spese aziendali. I fondi sono disponibili in tempo reale e le transazioni (anche internazionali) avvengono in modo rapido e tracciabile .
- Fatturazione elettronica e integrazione contabile: la piattaforma consente di emettere e inviare fatture professionali direttamente dall’area cliente, tenendo traccia dei pagamenti ricevuti. Inoltre, Finom si integra con software di contabilità esterni e home banking di altre banche (funzionalità di multibanking), così l’imprenditore ha tutta la situazione finanziaria sotto controllo in un unico dashboard. Questa centralizzazione semplifica enormemente i processi contabili e amministrativi, riducendo errori e doppie registrazioni .
- Assistenza smart e AI per la contabilità: uno degli sviluppi più innovativi è l’introduzione – a inizio 2025 – di un “agente contabile” basato sull’Intelligenza Artificiale. In pratica Finom ha lanciato un assistente digitale in grado di aiutare imprenditori e professionisti nelle attività di registrazione spese, categorizzazione automatica delle transazioni e persino nella predisposizione della documentazione fiscale . Questo strumento di AI, definito come un vero “CFO autonomo” dal co-fondatore Kos Stiskin, mira a colmare il gap di competenze finanziarie nelle piccole imprese, rendendo accessibili analisi e consigli prima riservati a grandi aziende con CFO interni.
- Credito immediato e servizi di cassa: oltre ai pagamenti, Finom ha ampliato di recente la propria offerta al lending. Dal marzo 2025 la fintech concede linee di credito istantanee in Olanda, con piani per estendere il servizio in tutta Europa entro fine anno . Ciò significa che presto anche le PMI italiane clienti di Finom potranno richiedere finanziamenti di breve termine direttamente dall’app, con istruttoria automatizzata e rimborso collegato ai flussi di incasso. Un aiuto concreto per gestire il fabbisogno di liquidità e il capitale circolante, specie in un contesto economico incerto.
Grazie a questa gamma di funzionalità, Finom si propone come una sorta di “coltellino svizzero” finanziario per l’imprenditore: un unico partner tecnologico per conti, pagamenti, incassi, spese aziendali, fatture e persino prestiti. L’utente può concentrarsi sul proprio business, mentre la piattaforma si occupa di automatizzare la burocrazia finanziaria. Questo modello ha incontrato un notevole riscontro: dal lancio nel 2020, Finom ha già superato le 100.000 imprese clienti attive tra Italia e altri mercati europei . Nel 2024 i ricavi annui della fintech sono addirittura raddoppiati rispetto all’anno precedente , segno di una forte adozione dei suoi servizi nonostante il quadro macroeconomico più complesso. Anche il gradimento degli utenti risulta elevato, grazie a un approccio localizzato (lingua, IBAN e supporto locali per ogni paese) e a un costante miglioramento del prodotto basato sul feedback delle PMI.
Da notare che Finom opera con un modello freemium: offre un piano base gratuito – ideale per autonomi e micro-imprese – e piani premium a pagamento con limiti più alti e funzionalità aggiuntive (ad esempio più utenti, più carte, integrazioni avanzate). Questo approccio rende la soluzione accessibile a tutte le tasche, permettendo di provare il servizio senza impegno e poi crescere con Finom man mano che l’azienda si sviluppa. In sintesi, Finom rappresenta per molti versi la nuova generazione di banche online per imprese, in diretta concorrenza con altre neo-banche business come la francese Qonto. Non a caso, gli stessi fondatori di Finom indicano Qonto come principale competitor, pur ritenendo di avere un vantaggio in termini di maggiore localizzazione e suite di prodotto più ampia . E proprio per accelerare sul mercato e rafforzare il proprio vantaggio competitivo, Finom ha chiuso di recente un importantissimo accordo di finanziamento.
92 milioni per crescere: l’investimento record di General Catalyst
Ad inizio maggio 2025 Finom ha annunciato un nuovo round di finanziamento da 92,3 milioni di euro guidato da General Catalyst, importante fondo di venture capital statunitense già socio della società . L’operazione porta il totale raccolto dalla fintech a circa 190 milioni di euro dal lancio , confermando la fiducia degli investitori nella visione di Finom e nelle sue performance. Ma al di là delle cifre, ciò che rende questa notizia davvero interessante è la struttura innovativa del deal.
General Catalyst ha infatti investito tramite il suo Customer Value Fund (CVF) adottando un approccio non convenzionale: il capitale erogato servirà a sostenere le spese di sales & marketing di Finom per acquisire nuovi clienti, e il rimborso avverrà solo attraverso i ricavi futuri generati da questi clienti . In pratica, Finom restituirà i fondi investiti man mano che le nuove aziende clienti useranno i servizi (generando commissioni e abbonamenti), con tempistiche allineate ai flussi di cassa effettivi . Questo meccanismo, simile per certi versi a un revenue-based financing, ha due enormi vantaggi per la startup: nessuna diluizione per gli attuali soci (GC non prende equity immediata in questo round) e riduzione del rischio per Finom, dato che il fondo si assume l’eventuale scenario negativo se i ricavi aggiuntivi tardassero a coprire l’investimento .
“A differenza del capitale di crescita tradizionale, l’investimento di General Catalyst ci permette di finanziare l’acquisizione di clienti senza diluire gli investitori né assumere rischi extra – GC si assume l’eventuale downside”, ha spiegato Kos Stiskin, co-fondatore e presidente di Finom . “General Catalyst non si limita a mettere capitale, ma offre competenza e allineamento strategico. Capisce a fondo il nostro business e supporta la crescita in modo che preservi la nostra equità e autonomia. Con il loro sostegno potremo espanderci energicamente in tutta Europa, con un partner che condivide la nostra visione ed è realmente coinvolto nel nostro successo” .
Dal canto suo, anche il fondo USA ha espresso entusiasmo. “Siamo partner di Finom sin dalla fondazione e siamo entusiasti di rafforzare questa partnership” – commenta Zeynep Yavuz, partner di General Catalyst – “Finom sta crescendo fortemente, con una clientela molto fedele. Grazie a questo investimento pensiamo sia ben posizionata per portare avanti il suo ambizioso piano di espansione in Europa” .
Verso l’espansione in tutta Europa
Con il carburante fornito dai nuovi fondi, Finom ha già delineato le prossime tappe. L’obiettivo dichiarato è raggiungere la copertura completa dell’Eurozona entro fine 2025, aprendo il servizio in nuovi Paesi oltre ai cinque già presidiati . In parallelo, l’azienda investirà per radicarsi ancor di più a livello locale nei mercati esistenti, adattando il prodotto alle normative e usi di ciascun paese (un punto su cui Finom punta molto per differenziarsi, come visto). Parte dei 92 milioni sarà destinata ad accelerare l’acquisizione clienti tramite marketing e partnership, ma sempre con un occhio alla crescita sostenibile: Finom sottolinea di voler mantenere solidi indicatori di redditività unitaria e alta soddisfazione della clientela, evitando una crescita “a tutti i costi” poco sana . In altre parole, l’espansione sarà decisa ma oculata, per assicurare che il servizio rimanga di qualità anche aumentando di scala.
Per i professionisti e le imprese italiane, questa espansione europea significa che Finom diventerà un attore ancora più solido e ricco di funzionalità. Ad esempio, l’ingresso in nuovi mercati potrà portare ulteriori integrazioni e miglioramenti anche per gli utenti in Italia – si pensi alla possibilità di inviare pagamenti istantanei SEPA verso un numero maggiore di banche, oppure all’accesso a funzionalità sviluppate per altri Paesi ma utili anche qui (come nuove integrazioni contabili, supporto per normative fiscali locali, ecc.). Inoltre, il successo di un modello come Finom in Europa alzerà l’asticella per tutte le banche digitali business, stimolando un circolo virtuoso di innovazione nel settore dei servizi finanziari B2B.
Impatto diretto sugli imprenditori italiani
Cosa comporta in concreto tutto questo fermento per chi gestisce un’impresa o una partita IVA in Italia? In breve, più scelta e servizi migliori. Finom, con le sue nuove risorse, potrà potenziare il supporto alle PMI italiane offrendo conti business sempre più completi: dall’abbattimento dei tempi morti (meno attese per bonifici, meno burocrazia per aprire conti o ottenere un fido) alla riduzione dei costi (commissioni basse e trasparenti, cashback che restituisce parte delle spese, POS gratuiti integrati). La presenza di soluzioni fintech evolute significa anche che un imprenditore può digitalizzare la tesoreria aziendale con strumenti prima impensabili: pensiamo alla riconciliazione automatica incassi-pagamenti, alla fatturazione elettronica gestita senza commercialista, o alla possibilità di monitorare in tempo reale l’andamento finanziario con grafici e alert via app. Tutto ciò libera tempo prezioso al professionista, che può dedicarlo allo sviluppo del business invece che a scartoffie amministrative.
Un altro impatto chiave è sul fronte dei finanziamenti e della gestione del cash flow. Grazie a player come Finom (o altre fintech specializzate in lending digitale), le PMI possono accedere più facilmente a linee di credito a breve termine, anticipi fatture o soluzioni di Buy Now Pay Later B2B per dilazionare i pagamenti ai fornitori. Queste opzioni erano spesso fuori portata per le piccole realtà, mentre ora – integrate direttamente nei conti digitali – diventano leve agili per gestire picchi di spesa o ritardi negli incassi. Ad esempio, un piccolo e-commerce potrebbe ottenere liquidità ponte in pochi click per rifornire il magazzino, evitando di rallentare le operazioni. In sintesi, l’inclusione finanziaria delle PMI ne esce rafforzata: servizi prima riservati a chi aveva strutture finanziarie robuste sono ora disponibili “on demand” via app, democratizzando l’accesso a strumenti di gestione avanzata.
Va sottolineato che l’adozione di queste soluzioni è sempre una scelta dell’imprenditore, che valuterà pro e contro. La fiducia gioca un ruolo importante – molti piccoli imprenditori italiani restano affezionati alla relazione personale con la banca sotto casa . Tuttavia, la tendenza è chiara: una nuova generazione di imprenditori è più propensa a usare servizi digitali se questi portano valore tangibile. La combinazione tra assistenza umana qualificata (offerta anche dalle fintech via chat/call in tempi rapidi) e efficientamento digitale crea un mix vincente. Non a caso, secondo l’Osservatorio Fintech del Politecnico di Milano, il 93% degli imprenditori continua a ritenere importante il contatto umano con la banca, ma parallelamente cresce l’utilizzo di soluzioni tecnologiche come partner quotidiani per la gestione finanziaria .
In conclusione, la recente iniezione di capitali in Finom è più di una notizia finanziaria: è il segnale di un ecosistema fintech business in piena accelerazione. Per i professionisti e le PMI italiane ciò si tradurrà in servizi finanziari sempre più tagliati su misura, competitivi nei costi e semplici da usare. Che si tratti di pagare fornitori con un clic, ottenere un mini-prestito in giornata o chiudere il mese senza impazzire tra estratti conto e fatture, l’innovazione fintech promette di alleggerire il lavoro e far risparmiare tempo (e denaro) a chi fa impresa. E con concorrenti agguerriti come Finom e soci sul mercato, anche le banche tradizionali saranno incentivate a migliorare l’offerta per non perdere terreno. Insomma, la trasformazione digitale della finanza aziendale è in corso: meglio approfittarne, con gli strumenti giusti, per far crescere il proprio business nel modo più smart possibile.