Milan Fintech Summit: le tecnologie per la crescita

La quarta edizione del Milan Fintech Summit ha esplorato i temi rilevanti del 2023: intelligenza artificiale ed embedded finance| Fintastico.com

Milan Fintech Summit 2023

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È un settore chiamato a rispondere a nuove sfide, quello del fintech italiano, come emerso dal Milan Fintech Summit 2023. Le oltre 630 startup che compongono il settore si trovano oggi ad affrontare uno scenario macroeconomico più impegnativo, con tassi di interesse e inflazione in grado di mettere alla prova modelli di business già avviati. A complicare le cose, l’incertezza geopolitica rende più complesso effettuare previsioni per adattare business plan e gestire la crescita.

Ben inteso, anche se possono costituire un problema, non saranno necessariamente queste difficoltà a ostacolare o interrompere lo sviluppo delle fintech più promettenti. Per i team che sono riusciti a comunicare al mercato il valore che possono offrire, la crescita è questione di perseveranza, tanto nell’innovazione quanto nello sviluppo dell’ecosistema e della cultura fintech. Tantopiù che, alle difficoltà si affiancano anche nuove opportunità, come quelle dell’Intelligenza Artificiale, che impongono una riflessione sull’opportunità, oltre che sui benefici del suo utilizzo.

I Temi del Milan Fintech Summit

Che il fintech italiano sia entrato in una fase più matura lo si è visto anche dalla varietà dei temi trattati. L’Intelligenza Artificiale è immancabilmente la parola chiave dell’anno, in grado di spostare le quotazioni delle big tech americane e di imporsi come tecnologia da considerare per la crescita aziendale. Scelta questa tutt’altro che facile. L’errore, come ha sottolineato la guest speaker Leda Glyptis, Industry Expert, Author and Advisor sarebbe quello di un’adozione acritica di ogni nuova tecnologia, col rischio di perdere di vista la natura del valore aggiunto che ogni startup si propone di fornire: non tutte le tecnologie vanno bene per tutte le fintech. Condizioni come la mole di dati, la complessità dei modelli e la capacità di gestire l’evoluzione di questa tecnologia permettono di trarre vantaggi dal ricorso all’IA.

Il mondo delle criptovalute resta al centro dell’attenzione, anche per i prossimi sviluppi, tanto dal lato internet, con il Web3 che favorirà la decentralizzazione dei servizi, e da quello delle CBDC, le valute digitali delle banche centrali, la cui comparsa potrebbe stravolgere lo scenario crypto: a contribuire a questa attenzione è anche l’attesa per i prossimi sviluppi sull’euro digitale, da parte della Banca Centrale Europea.

Dal lato dei servizi, l’embedded finance è l’altro grande tema. Grazie all’integrazione dei servizi finanziari, startup fintech, banche incumbent e aziende di altri settori possono cooperare nell’erogazione di servizi integrati in un unico percorso digitale: è ad esempio il caso di Treezor, che tra le altre cose, permette a banche e istituti regolamentati di fornire servizi finanziari digitali come pagamenti Sepa o l’emissione di carte co-branded.

WealthTech: la gestione del risparmio incontra la tecnologia

L’invecchiamento della popolazione e le abitudini delle nuove generazioni sono due tra le sfide che il wealthtech, la gestione del risparmio e degli investimenti in chiave tecnologica, si trova ad affrontare. Quello che per i boomer era un mantra – risparmio, quindi investimento -, per millennial e gen z non è più una priorità: complici degli stipendi medi più magri, è più facile che questi siano impiegati per i consumi correnti, magari con una maggiore propensione a spendere per tecnologia e divertimenti.

Una tendenza che Euclidea, società di gestione patrimoniale, si prefigge di invertire grazie alla tecnologia, impostata all’analisi predittiva di oltre 140 mila strumenti finanziari. Costi di gestione chiari competitivi, un investimento minimo di 5 mila euro e procedure online sono i punti di forza di un servizio che può essere fornito anche tramite un wealth manager.

Il ruolo della tecnologia nel wealthtech è tanto strategico quanto delicato. Da un lato, analizzare opportunità di investimento e costruire portafogli adeguati richiede soluzioni di frontiera come l’Intelligenza Artificiale, capacità di calcolo e analisi che coinvolgono differenti discipline; dall’altro, questa complessità deve essere ricondotta a un livello comprensibile e gestibile da consulenti e clienti. Non è un compito facile. MDOTM, fintech che sviluppa strategie di investimento, ha fatto della ricerca sull’IA un punto di forza. L’era della democratizzazione dell’Intelligenza artificiale passa per soluzioni che ne sappiano combinare le due anime: quella dell’IA analitica, incaricata di scovare le connessioni tra i dati per figurarsi uno scenario, e quella dell’IA generativa, a cui è demandato il compito di creare qualcosa di nuovo, come una strategia di investimento.

L’automatizzazione è anche al centro dei servizi di consulenza finanziaria di Gambit, società belga di robo-advisory. Detenuta a maggioranza da BNP Paribas, la scaleup belga fornisce soluzioni software alle istituzioni finanziarie, per facilitare loro il compito di consulenza verso il cliente finale. In quest’ottica è stato sviluppato il servizio di robo-advisor, pensato per abilitare l’investitore a comparare simulazioni diverse prima di effettuare i propri investimenti.

Lending: verso i servizi di finanza integrata

Il lending è forse l’ambito di applicazione più noto per il fintech. Dopo anni di crescita, questo si è affermando come un canale alternativo ai finanziamenti classici forniti dagli istituti di credito. La sfida ora è quella di inserire il servizio all’interno dell’embedded finance, l’integrazione dei servizi finanziari all’interno di applicazioni e piattaforme. In ambito B2B, questo significa che un impresa è in grado di erogare un servizio finanziario ad un fornitore o un’azienda cliente ricorrendo ai servizi di una fintech, come nel caso di October, una delle principali società del settore. In quest’ottica, la fintech francese ha lavorato sulla semplificazione del processo di onboarding dei clienti, la fase in cui questi fornisce dati e informazioni necessari a richiedere i finanziamenti, riducendo i passaggi per rendere l’esperienza per l’utente più fluida.

Anche dal lato consumatori la tecnologia, se declinata in funzione delle esigenze del cliente, è in grado di fare la differenza. La fintech Mutuiamo si propone come società di consulenza gratuita che permette di comprendere quali siano le soluzioni di mutuo migliori. Il valore aggiunto rispetto a un comparatore è nella valutazione della sostenibilità del progetto: compilando un questionario inziale, il cliente può comprendere quale sia il proprio budget realistico, anche grazie al supporto di un consulente personale.

L’insurtech impara dal fintech

Per molto tempo vista come Cenerentola del settore, l’insurtech ha bruciato le tappe. Nel mondo delle assicurazioni l’innovazione promette di essere altrettanto pervasiva rispetto agli altri ambiti. Vieppiù che, il ritardo con cui la tecnologia è applicata permette di risparmiare costi ed errori della prima mossa: le società insurtech possono beneficiare dall’esperienza delle altre fintech nella valutazione di quali siano davvero le tecnologie e gli approcci più efficaci e prepararsi in meno tempo alle prossime sfide tecnologiche quali l’intelligenza artificiale e il Web3, l’internet decentralizzato dove blockchain e smart contract possono creare nuove opportunità. Le insurtech intervenute al Milan Fintech Summit hanno presentato il loro approccio allo sviluppo. A queste si è aggiunta la testimonianza di Vittoria Hub, incubatore insurtech che ha fatto dell’Open Innovation il punto di forza per favorire la crescita di nuovi modelli di business assicurativi. Due importanti esempi di imprese insurtech: Wallife e Lokky.

Wallife, startup fondata nel 2021 con l’obiettivo di trasformare i servizi assicurativi con un approccio nuovo sulla gestione dei dati, è un esempio delle potenzialità dell’insurtech. Le assicurazioni alla persona sono così estese a nuovi rischi genetici, biometrici e di biohacking: i primi sono connessi alla manipolazione delle cellule staminali e all’identità genetica dell’individuo; i secondi sono connessi al furto dell’identità digitale, ottenuto con l’accesso a impronte digitali o all’immagine del volto; gli ultimi sono collegati agli strumenti medicali elettronici, come pacemakers e defibrillatori, che potrebbero essere manomessi da attacchi hacker.

Come per il fintech, le startup insurtech non si rivolgono soltanto a un pubblico di consumatori. Lokky è un esempio di startup che integra le tecnologie di gestione dei dati per innovare l’offerta di polizze assicurative. In pochi passaggi è possibile definire un preventivo che tenga presente le reali necessità di piccole e medie imprese e professionisti e personalizzare nel dettaglio le coperture assicurative.

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Fabrizio Pagni

Mi occupo di divulgazione economica. Scrivo di eLearning, finanza e Startup. Curo il blog aziendale di una TLC innovativa. Progetto podcast e giochi da tavola. Le interviste sono la mia specialità: quando sono fatte bene viene fuori la passione che anima le persone. Adoro trattare temi complessi: è quando riesci a spiegarli che sai di averli capiti.