È arrivato WhatsApp Pay: quale futuro per i pagamenti digitali in-app?

Mark Zuckerberg lancia la modalità di pagamento in WhatsApp dopo averlo già fatto con Facebook. Scopriamo insieme come cambieranno i pagamenti digitali.

WhatsApp Pay

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Il panorama dei pagamenti digitali non smette mai di innovarsi e cambiare, nello sforzo di rispondere alle esigenze e alle aspettative dei consumatori, rendendo al tempo stesso sempre più facile e intuitivo l’invio di denaro o il pagamento di servizi/prodotti, sfruttando tutti quegli strumenti digitali che col tempo sono entrati nel nostro quotidiano.

Un esempio? Lo scorso 15 giugno Facebook ha annunciato sul suo blog ufficiale il lancio di WhatsApp Pay, un servizio, per ora disponibile solo in Brasile (dove attualmente sono 120 milioni gli utenti attivi ogni mese), grazie al quale sarà possibile inviare pagamenti via chat: “Il Brasile è il primo Paese in cui stiamo estendendo ampiamente i pagamenti via WhatsApp. Ne arriveranno presto altri!”.

Un annuncio atteso da qualche mese, cioè da quando, a gennaio, Zuckerberg aveva esposto i risultati finanziari dell’azienda.

Vediamo però nel dettaglio come funziona WhatsApp Pay e quali sono le sue caratteristiche principali.

whatsapp pay

Innanzitutto il servizio sarà disponibile sia per utenti privati che per utenti business, seppur in modo diversificato. Avrà quindi doppia modalità di utilizzo e doppia utenza: nel primo caso si tratterà di trasferimento di denaro tra persone, nel secondo caso invece sarà più simile a un pagamento e-commerce senza reindirizzamenti.

Ci sarà un’ulteriore differenza nella gratuità del servizio, prevista per lo scambio di denaro tra privati, ma non lo sarà invece per le aziende, le quali dovranno pagare una commissione del 3,99% sulla transazione, un po’ come funziona per i POS o per i pagamenti effettuati con carta di credito.

Come viene spiegato nel post ufficiale di WhatsApp, l’obiettivo è quello di rendere semplici i pagamenti e aprirsi a nuove opportunità di crescita per quelle aziende che decidono di puntare sull’economia digitale (in Brasile sono più di 10 milioni le piccole e medie imprese attive). Nulla di più azzeccato in questo periodo: i pagamenti digitali hanno visto, negli ultimi mesi, un boost che ha toccato punte anche del +350% (fonte SumUp). Senza contare il fatto che sempre più utenti in Italia fanno acquisti online e continueranno a farlo anche a emergenza finita, nel 91% dei casi (fonte: sondaggio Kameleoon).

Facebook Pay

Facebook Pay è l’infrastruttura scelta per reggere il servizio: non risulta difficile pensare che questa nuova modalità di pagamento potrà presto ampliarsi anche all’intera famiglia delle applicazioni guidate da Mark Zuckerberg, cioè a Facebook e Instagram (come traspare dalla nota del 15 giugno).

Un altro punto a favore di WhatsApp Pay è la sicurezza. Per autorizzare ogni transazione sarà infatti necessario inserire un codice PIN a 6 cifre, l’impronta digitale o effettuare il riconoscimento facciale, prevenendo così quelle non autorizzate. Oggi si può usufruire del servizio in Brasile esclusivamente con carte di credito o debito di Banco do Brasil, Nubank e Sicredi, operanti sulle reti Visa e Mastercard. Si tratta tuttavia di un modello aperto, fanno sapere, a nuovi partner in futuro.

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Con il lancio di WhatsApp Pay non si può fare a meno di pensare al successo di WeChat in Cina, il servizio di messaggistica istantanea nato come Weixin nel 2011 (che significa micro-messaggio), l’alternativa cinese di WhatsApp, per farla breve. In pochissimi anni Tencent Holding (cui appartiene oggi WeChat, insieme ad altre app, come Snapchat) è diventata una delle aziende più floride al mondo, arrivando a toccare un valore pari a 500 miliardi di dollari a metà maggio 2020. Gli utenti che usano attivamente WeChat sono attualmente 1,17 miliardi, distribuiti perlopiù in Cina - con una penetrazione del 78% tra le persone che hanno dai 16 ai 64 anni e un utilizzo medio di 4 ore al giorno - ma non solo: l’app è una delle più utilizzate in tutto il Sud-Est asiatico ed è la quinta più utilizzata al mondo. WeChat raccoglie al suo interno un insieme di servizi diversi, costituendo di fatto una vera e propria piattaforma digitale.

In Cina si può pagare qualsiasi prodotto e servizio con WeChat Pay, dal venditore ambulante sotto casa fino ai taxi (o anche ai bagni pubblici dove la carta igienica è a pagamento).

WeChat Pay

Come funziona WeChat Pay, come si differenzia da WhatsApp Pay? Ci sono due modalità diverse ed entrambe prevedono l’utilizzo di un codice QR: mettiamo caso che Stefano abbia acquistato delle scarpe da ginnastica e decida di pagare con WeChat: potrà o esibire il codice QR proprietario (quindi univoco ed espressamente creato per l’app) al negoziante o, al contrario, scansionare quello del commerciante.

C’è un ulteriore step invece per chi acquista online, perché, per autorizzare il pagamento dei propri acquisti, è necessario inserire un codice di accesso, l’impronta digitale o effettuare il riconoscimento facciale (proprio come accade per WhatsApp Pay).

È presente poi la classica opzione che permette il trasferimento di denaro tra utenti WeChat - anche direttamente tramite la funzione di messaggistica -, pensata per facilitare la divisione degli importi delle bollette tra diverse persone o il semplice invio di piccole cifre.

Insomma, verosimilmente nel prossimo futuro cresceranno sempre di più metodi di pagamento digitali integrati in-app di uso quotidiano e sarà sempre più semplice effettuare un pagamento a un e-commerce, piuttosto che effettuare un trasferimento di denaro tra privati. Cosa significherà l’arrivo di Whatsapp Pay in Italia per tutti gli altri metodi di pagamento già diffusi? Staremo a vedere...

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