Terra LUNA e UST: tutto sul drammatico crollo dello stablecoin

La stablecoin UST e la criptovaluta Terra (LUNA) sono stati protagonisti di una delle vicende recenti più drammatiche del mondo crypto. Ecco cos'è successo.

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Il caso dello stablecoin UST legato all’ecosistema Terra e alla relativa criptovaluta LUNA è, mentre ancora tutta la storia non è stata scritta, già un evento nefasto da ascrivere tra quelli importanti nella brevissima storia del mondo crypto.

Il fallimento del sistema che garantiva il pareggio del valore di UST al valore del dollaro USA, ha portato le figure più in vista della crypto community a riflettere su quanto accaduto.

I primi ad intervenire sono stati gli sviluppatori degli stablecoin più scambiati.

Sul Coindesk è stata pubblicata una intervista a Dante Disparte, inventore dello stablecoin USDC di Circle. Questi ha più volte sottolineato il fatto che non tutti gli stablecoin sono nati uguali.

Messaggio rilanciato nella stesso articolo da Paolo Ardoino, uno dei top manager più in vista di Tether la società che ha sviluppato lo stablecoin USDT.

Anche uno dei fondatori di Ethereum, Vitalik Buterin, è intervenuto criticando il ricorso agli stablecoin algoritmici come UST affermando che le premesse stesse erano “intenzionalmente fuorvianti e intrinsecamente difettose”, come riportato da Decrypt.

La vicenda, come anticipato in apertura, è ancora aperta e non tutto è stato ancora scritto.

I possessori dello stablecoin e della criptovaluta LUNA, adesso potrebbero aprire un contenzioso legale con la fondazione Luna Foundation Guard e con Terraform Labs, le due entità dietro la piattaforma e i crypto asset emessi, che risiedono legalmente in Singapore.

Le due società, però, non hanno una vera e propria sede nella città-stato asiatica, come riporta il Coindesk in un articolo di domenica 15 maggio, ma dei semplici uffici in coworking.

Quanto appena letto è l’evoluzione più recente del caso Terra (LUNA) e del suo stablecoin UST, per capire più affondo quanto accaduto riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’evento che ha innescato l’effetto domino.

Ma non prima di aver spiegato in breve la differenza tra i tipi di stablecoin disponibili, precisazione che aiuterà ad inquadrare meglio quanto avvenuto evitando di fare di tutti gli stablecoin “un’erba, un fascio”.

I diversi tipi di stablecoin

Gli stablecoin sono crypto asset che, come dice il nome stesso, hanno un valore economico stabile non fluttuante come accade per il bitcoin.

La stabilità degli stablecoin è il più delle volte data dal legame con il valore di una valuta fiat come il dollaro USA (il più utilizzato) o di un’altra valuta fiat (euro, ecc).

Gli stablecoin nascono dall’esigenza di avere una moneta digitale stabile rispetto all’alta volatilità delle criptovalute. Per garantire stabilità è nata questa forma di moneta digitale ibrida, che unisce le caratteristiche delle criptovalute a quelle delle tradizionali valute a corso legale.

Delle stablecoin come Tether USD (USDT) e USD Circle (USDC), ad esempio, sono legate 1:1 al valore del dollaro statunitense. In pratica significa che per ogni USDT emesso (minted), avremo un dollaro USA conservato presso un conto bancario intestato alle rispettive società emettitrici.

Nel tempo gli stablecoin hanno assunto forme più sofisticate, tanto che oggi possiamo distinguerli in stablecoin legati al valore delle:

  • valute fiat;
  • criptovalute;
  • algoritmiche;
  • materie prime.

L’ultima tipologia, lo stablecoin algoritmico, è il tipo a cui appartiene lo stablecoin UST dell’ecosistema crypto Terra (LUNA).

Appreso in sintesi cos’è uno stablecoin e le differenze tra le varie tipologie esistenti, vediamo cosa ha portato al collasso di UST e al congelamento del sistema Terra (LUNA).

Stablecoin UST e Terra (LUNA), perché il prezzo è crollato?

L’interpretazione al momento più accreditata di quanto è avvenuto allo stablecoin UST e alla crypto LUNA, è stata pubblicata su Twitter da “Route 2 FI” ricercatore di Alongside, una società di investimento nel mercato delle criptovalute. Route 2 FI è un account verificato Twitter.

Secondo il ricercatore si è trattato di un attacco perpetrato da una o più persone che hanno condotto un’azione di short selling sul valore della criptovaluta LUNA.

Costoro hanno cioè “scommesso” sul crollo del prezzo della crypto, dopo aver scovato una falla nel meccanismo di funzionamento dello stablecoin UST. Falla che hanno sfruttato a loro vantaggio.

Possiamo riassumere le fasi più importanti del tracollo di UST e LUNA attraverso i seguenti accadimenti:

  • Luna Foundation Guard (LFG) annuncia un aggiornamento del suo meccanismo di funzionamento basato su pool presenti su Curve.
  • Gli aggressori chiedono un prestito da 100 mila BTC presso un exchange e lo investono in uno strumento di short selling, quindi comprano 1 miliardo di UST.
  • Sull’exchange Curve, un cosiddetto liquidity pool sviluppato su Ethereum e specializzato nello scambio di stablecoin, si verifica una vendita massiva del valore di $85 milioni equivalenti di uno swap UST-to-USDC. Per riportare in equilibrio Curve, si verifica una vendita di 50.000 ETH e altri 20.000 ETH vengono inviati all’exchange Binance.
  • L’evento diventa di dominio pubblico e su Anchor – un sistema ideato da Terraform Labs per offrire il prestito di UST ai possessori di LUNA –, si verifica un ritiro di fondi pari a $2 miliardi in poco tempo. Il valore di UST regge all’urto, ma va sotto la parità con il dollaro: 0,987 – 0,995 USD.
  • LFG ritira 150 milioni di UST dalla pool per prepararsi al passaggio alla nuova pool. Nel frattempo l’aggressore usa 350 milioni di UST dall’acquisto fatto in precedenza, per azzerare la liquidità su Curve.
  • UST cede e scende a $0,97 - $0,98, mentre i $14 miliardi di depositi su Anchor vengono ritirati in massa al ritmo di $10 milioni al minuto.
  • Anche LUNA inizia a deprezzarsi velocemente, mentre bitcoin è trascinato giù dagli ulteriori sviluppi negativi del Nasdaq a cui sembra sempre più legato.
  • L’aggressore inizia a vendere i restanti 650 milioni di UST a sua disposizione su Binance e UST perde il contatto con la parità scivolando progressivamente. LFG interviene vendendo 70 mila BTC che aveva acquistato, tra marzo e aprile, come garanzia di stabilità per lo stablecoin ed acquista UST nel tentativo di ripristinare la parità con il dollaro.
  • Il tentativo non ha successo, la vendita massiccia di BTC in una fase ribassista svaluta il suo valore portando altri investitori a vendere BTC. LFG, dunque, riesce ad acquistare sempre meno UST.
  • I depositi su Anchor si azzerano e le persone che detenevano UST lo vendono seguendo l’esempio dell’aggressore: il tentativo di LFG di salvare lo stablecoin algoritmico fallisce.
  • In parallelo LUNA perde tutto il suo valore e per due motivi. Il primo è legato alle vendite degli investitori per il venir meno della fiducia, il secondo alla maggior circolazione di LUNA liberati dalla vendita dello stablecoin UST.
  • Lo “sgambetto” all’ecosistema Terra è così riuscito e gli aggressori, più altri investitori che fiutano l’opportunità, avviano una attività di short selling sulla crypto LUNA e lo stablecoin UST.
  • L’ultimo atto. Gli exchange iniziano a vietare il prelievo di UST e ad effettuare il delisting di LUNA.

Epilogo

Terra blockchain è stata ufficialmente sospesa dai suoi sviluppatori, mentre UST dal 9 maggio non è più legato al valore del dollaro USA.

Il valore dello stablecoin algoritmico TerraUSD (UST) è crollato a $0,1239 (16 maggio), mentre avrebbe dovuto mantenere la parità col dollaro USA.

La criptovaluta terra (LUNA) al 16 maggio vale $0,000212 contro i $60 del 9 maggio.

Anche ANC, il token di Anchor Protocol, è stato svalutato a $0,1217 da $1,6 precedenti all’evento.

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Fabio Carbone

Scrittore web tecnico ma versatile dal 2013, ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Dal 2016 si occupa di temi legati all'Industria 4.0 e al mondo del digitale. Scrive di finanza, criptovalute e blockchain per quotidiani online, siti di settore e aziende.