L’opportunità del fintech in sud Europa: il punto di vista di Visa

Leggi l'intervista esclusiva a Carmen Alonso, Head of Business Development South Europe Visa: scopriamo le mosse nel mondo fintech di un player globale.

L’opportunità del fintech in sud Europa il punto di vista di Visa

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Quali sono i progetti presenti e futuri di Visa e la visione strategica dell’azienda rispetto al fintech? Scopriamolo nell’intervista a Carmen Alonso, da 6 anni Head of Business Development South Europe Visa. Carmen Alonso può vantare oltre 30 anni di esperienza nel settore pagamenti, marketing e consulenza gestionale. Ha sviluppato una lunga carriera in Visa, gestendo i conti nazionali di medie dimensioni, guidando il Santander Global Account e definendo tutte le operazioni di consulenza in Portogallo. Prima di entrare in Visa, Carmen ha guidato il Card Business Marketing per Santander in Spagna e ancora prima ha lavorato presso MasterCard come responsabile marketing per Spagna e Portogallo. Carmen è stata membro del cda di Bansamex (joint venture Santander-American Express) e del franchising Diners Club International in Spagna.

Laureatasi all'Università Complutense de Madrid in Marketing e Relazioni Pubbliche, ha conseguito il PDG (2017) presso l'Università IESE di Navarra. Ha anche una formazione in marketing finanziario (London City of Polytechnic University) ed economica (National University Distance Education in Spagna). Carmen sostiene Elevate (Leadership femminile) in Spagna e collabora con cause sociali nel suo paese e ha tre figli di 21, 19 e 17 anni.

Ciao Carmen, puoi fornire una breve descrizione di cosa fa Visa e di chi è Visa, oggi?

Più di 60 anni fa, quando Visa è stata fondata, pochi potevano immaginare un mondo al di là di contanti e assegni. La visione fondante di Visa di introdurre una valuta sicura, affidabile e conveniente in forma digitale è iniziata con una semplice domanda: e se il denaro diventasse completamente elettronico? Oggi Visa continua ad anticipare il futuro del commercio digitale, fornendo accesso attraverso la sua rete globale sicura che funziona per tutti, ovunque.

Ci sono ancora consumatori che percepiscono Visa come la carta che rende possibili i loro pagamenti...

In qualche modo è vero: non è grazie alle carte ma alla nostra rete leader di pagamento, che rende possibile la circolazione del denaro collegando persone, aziende e più di 15.000 istituti finanziari in tutto il mondo. Infatti, mentre Visa continua a plasmare la transazione con carta di credito o di debito fisica e digitale, si pone sempre più al centro dell'abilitazione del movimento di denaro. Costruita sull'idea dell’accesso all'inclusione economica, la rete Visa collega 3,6 miliardi di credenziali, oltre 70 milioni di sedi di commercianti, decine di migliaia di partner e genera un volume totale di oltre 11 trilioni di dollari all'anno.

Quali sono gli investimenti effettuati da Visa per raggiungere questi obiettivi?

Solo negli ultimi cinque anni Visa ha investito 9 miliardi di dollari in tecnologia per plasmare il futuro del commercio, offrendo un insieme differenziato di prodotti, servizi e vantaggi.

Qual è la tua visione e strategia nel campo del fintech?

Consideriamo essenziale trasformare il futuro del trading e dei pagamenti quotidiani. In questa prospettiva Visa lavora fianco a fianco con l'intero ecosistema per accelerare lo sviluppo di nuove modalità di pagamento e per rispondere ai trend di pagamento che si stanno sviluppando. Una strategia che si sostanzia anche attraverso un approccio che ci piace definire “Rete di Reti”, ovvero una rete aperta, in grado di garantire accesso e operatività sia agli operatori tradizionali che ai nuovi player, a partire dalle fintech che grazie a questo approccio possono accedere facilmente a una rete di pagamento leader e ad alcune delle tecnologie di pagamento più avanzate in termini di sicurezza e intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, le fintech sono per Visa anche partner strategici per consentire l'innovazione dei pagamenti e per sviluppare nuovi servizi e soluzioni per i clienti, sia business che privati.

Quali sono le ultime novità di Visa in merito a collaborazioni e partnership con aziende fintech?

Rendere i pagamenti digitali più semplici e allo stesso tempo sicuri è una sfida che si gioca tutta nel campo dell'innovazione. In particolare, Visa si impegna a fornire programmi dedicati a supportare lo sviluppo delle fintech in Italia, così come in altri paesi come Spagna e Portogallo. “Fintech Fast Track”, ad esempio, è un programma dedicato alle fintech per consentire loro di entrare a far parte della rete Visa e creare esperienze di commercio digitale innovative per consumatori e commercianti. Il programma consiste in un Partner Toolkit attraverso il quale i partner possono usufruire di risorse educative come i bootcamp di pagamento per migliorare la loro conoscenza del settore, attingere a risorse strategiche per effettuare studi di benchmarking personalizzati e utilizzare le risorse Visa come le licenze online e il design delle carte per creare e lanciare rapidamente una carta sul mercato. Include anche un programma di certificazione chiamato Visa "Ready for Fintech Enablers", che facilita la connessione delle aziende fintech con partner certificati per l'emissione digitale e altri servizi chiave.

E per le fintech che sono già partner Visa cosa proponete?

Abbiamo sviluppato “Fintech Partner Connect”, una suite di funzionalità avanzate per aiutare gli istituti finanziari a sviluppare nuove esperienze di pagamento per i propri clienti, grazie alla combinazione delle soluzioni Visa con quelle di partner fintech accuratamente selezionati. Siamo anche attivi nel rafforzare la condivisione inclusiva di conoscenze, idee e buone pratiche nell'ecosistema. Per questo stiamo lanciando in Italia, Spagna e Portogallo la “Fintech Pulse Series, Southern Europe Edition”, un evento virtuale dedicato alle fintech dove sarà possibile incontrare esperti del settore e di Visa che condivideranno la propria visione e best practice sui principali trend e sul futuro dei pagamenti.

Ci stiamo muovendo sempre di più verso una "società senza contanti". In questo contesto, quale sarà il ruolo di Visa?

I consumatori e le imprese hanno acquisito sempre più familiarità con i mezzi di pagamento elettronici. Oggi 8 pagamenti in negozio su 10 effettuati in Europa con Visa sono contactless, 7 su 10 in Italia, uno dei Paesi con il più alto tasso di utilizzo del contante a livello europeo in cui vi sono ancora rilevanti opportunità di diffusione sia della cultura che delle soluzioni digitali. In questa prospettiva, il ruolo di Visa rimane prima di tutto quello scritto nel nostro DNA, ovvero sviluppare e investire in una rete di pagamento globale all'avanguardia che garantisca un accesso semplice, aperto e sicuro a tutti e ovunque. Per fare questo continuiamo a investire in infrastrutture, tecnologia, innovazione e partnership strategiche. Allo stesso tempo, riteniamo fondamentale accompagnare aziende, consumatori e istituzioni nel loro percorso progressivo di adozione degli strumenti di pagamento digitali, partendo da iniziative di sensibilizzazione e informazione, ma anche supportando pmi e Governi attraverso soluzioni specifiche e programmi educativi.

Il ritardo dei pagamenti digitali del Sud Europa rispetto ai mercati del Nord Europa è evidente. Cosa si può fare per recuperare?

Pensando ai paesi del Nord Europa, la collaborazione tra banche, commercianti e governi negli ultimi decenni ha portato a un mercato in cui i pagamenti digitali sono la norma: anche le fintech innovative ne stanno beneficiando, Stoccolma ha una delle comunità di start-up più forti al mondo e gli investitori si concentrano su paesi e distretti che mostrano queste caratteristiche. Crediamo però che il potenziale sia molto alto anche in Italia, e stiamo iniziando a vedere qualche sviluppo positivo: dal recente impegno e dalle azioni del Governo nel fare leva sulla digitalizzazione dell'economia, così come nella crescente digitalizzazione tra le pmi che sono un pilastro fondamentale per l'economia del Paese. Per accelerare e garantire ulteriormente questo trend positivo, come Visa, ci siamo impegnati a supportare le pmi in Europa, e nello specifico in Italia, Spagna e Portogallo, nel loro percorso di digitalizzazione. Questa iniziativa fa parte di un programma che coinvolge Visa in tutto il mondo, con l'ambizione di aiutare 8 milioni di pmi e piccoli operatori locali in tutta Europa e che ha già raggiunto più di 2 milioni di piccole imprese nel continente.

Quali saranno i trend più importanti nel fintech e nel banking?

Privati e aziende si aspettano sempre di più di gestire i propri fondi ed effettuare e ricevere pagamenti in modo semplice, intuitivo e sicuro. Si aspettano inoltre di poter collegare servizi aggiuntivi o ottenere maggiori informazioni sui propri acquisti con un semplice clic. Queste esigenze hanno stimolato e continuano a stimolare l'innovazione, oltre alla nascita di piccole e grandi fintech che affrontano una serie di sfide dall'innovazione digitale nei pagamenti all'open banking e molto altro. Ma anche le banche tradizionali hanno accettato questa sfida e si rivolgono ai propri clienti con nuovi prodotti e servizi.

Ecco elencate alcune delle principali tendenze che vediamo ora nel fintech e nel settore bancario, che Visa, nella sua qualità di network di network, sostiene con investimenti, servizi e soluzioni create per accelerare e supportare fintech, start-up e partnership innovative:

  • Miglioramento dei prodotti e servizi tradizionali, realizzato internamente da fintech ma anche dalle banche;
  • Ruolo chiave delle fintech nel servizio del “Banking as a marketplace” che consente alle istituzioni di rivolgersi a terzi per lo sviluppo di nuove soluzioni;
  • Spin off bancari”, con la creazione e il lancio di nuove banche digitali;
  • "Banche best-in-class", attori tradizionali che cambiano volto e diventano banche digitali;
  • Nuove alleanze e sinergie (comprese le acquisizioni strategiche) tra banche e fintech per soddisfare nuove esigenze.

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Maria Comotti

Giornalista professionista si occupa del mondo fintech raccontando le principali tendenze e analizzandone i differenti servizi per proporre una chiave di lettura accessibile a tutti.