Novità in borsa: arriva l’indice Fintech

Negli Stati Uniti hanno appena inaugurato un indice finanziario specifico per le aziende Fintech. La società KBW e il Nasdaq, Inc. hanno annunciato lo scorso mese il rilascio imminente di un indice specifico per le imprese Fintech. La sigla di negoziazione o ticker dell’indice è KTFX.

Nasdaq

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Negli Stati Uniti hanno appena inaugurato un indice finanziario specifico per le aziende Fintech. La società KBW (Keefe Bruyette & Woods), che fa parte della Stifel Financial Corporation e l’impresa Nasdaq, Inc. hanno annunciato lo scorso mese il rilascio imminente di un indice specifico per le imprese Fintech. La sigla di negoziazione o ticker dell’indice è KTFX.

Fondatori del KFTX

Questo indice azionario è composto solo da società la cui attività principale è quella di offrire prodotti e servizi finanziari mediante l’applicazione della tecnologia finanziaria. L’indice sarà chiamato KBW Nasdaq Financial Technology Index (con riferimento ai suoi fondatori), insieme con il suo rispettivo ticker KFTX. Secondo i suoi fondatori, il KFTX è un indice unico, tecnologico e innovativo, che contribuirà dare credibilità alle società che ne fanno parte e, quindi, ad attrarre più investitori da tutto il mondo, permettendo così al Fintech di continuare a crescere.

Composizione dell’indice

Per il momento l’indice sarà formato da 49 imprese Fintech che rappresentano circa il 4% del panorama finanziario mondiale. I dati che sono stati forniti fino ad ora indicano che l’indice verrà aggiornato trimestralmente e l’attualizzazione con nuove imprese verrà eseguita ogni anno il terzo venerdì di dicembre.

L’indice KBW-Nasdaq è a sua volta suddiviso in diversi sotto-indici, quali ad esempio: servizi bancari, asset management, tecnologia finanziaria, intermediazione assicurativa, real estate, etc.

Condizioni per aderire all’indice

Interessante soffermarsi sulle condizioni che KBW e Nasdaq hanno specificato per poter entrare a far parte dell’indice:

  1. potranno entrare a far parte dell’indice solo le aziende la cui attività principale è quella di offrire prodotti e servizi finanziari utilizzando la tecnologia finanziaria. Questo ostacolo, per esempio, impedirebbe a IBM di entrare a far parte dell’indice perché anche se offre molti strumenti tecnologici a servizio del settore bancario, non offre servizi o prodotti finanziari;
  2. Il secondo ostacolo è che le attività delle imprese non dovrebbe essere orientate ad attività immobilizzate (o illiquide). Un esempio può essere la London Stock Exchange Group che è una holding, l’azienda possiede l’edificio della Borsa di Londra e della Borsa Italiana che si è fusa con la Borsa di Londra nel 2007. Ma tutto questo è solo una piccola parte del giro di affari che deriva dal commercio elettronico e dei dati che l’azienda possiede.
  3. Il terzo ed ultimo requisito è legato al reddito delle società, che deve provenire in larga parte da commissioni sui servizi erogati, e non, ad esempio, rendite di capitale.

Cosa sono gli indici e come funzionano

Un indice di mercato è la sintesi del valore delle azioni o degli strumenti di investimento che ne fanno parte. Gli indici di mercato sono un utilissimo per analizzare specifici settori e per monitorare, in tempo reale, la volatilità e i rendimenti del mercato rappresentato.

Ad esempio, il FTSE MIB è il principale indice di benchmark dei mercati azionari italiani. Questo indice, coglie circa l'80% della capitalizzazione di mercato interna, ed è composto da società di primaria importanza e a liquidità elevata nei diversi settori in Italia.

Gli investitori possono monitorare le variazioni del valore dell'indice nel corso del tempo e usarlo come un punto di riferimento per confrontare i rendimenti dei propri investimenti.

Importanza degli indici

Gli indici di borsa servono per avere una visione globale dell'andamento dei titoli di un determinato paniere di azioni. L'indice rappresenta la media dell'andamento dei titoli dando maggior peso hai titoli con maggior capitalizzazione e, viceversa, minor peso hai titoli considerati "più leggeri".

In ogni Borsa Valori i numeri indici di Borsa sono il procedimento più frequentemente utilizzato per analizzare la dinamica dei prezzi o corsi dei titoli azionari quotati. Sono numeri puri aventi lo scopo di fornire una indicazione numerica sintetica della variazione percentuale degli andamenti dei singoli titoli di un insieme di società quotate, indipendentemente dal fatto che questo insieme copra un intero settore o comparto che si vuole osservare o ne sia soltanto un campione rappresentativo.

Sono un indispensabile strumento per qualunque indagine storica poiché risultano essere efficaci mezzi informativi per raffigurare l’andamento in un mercato finanziario o per istituire confronti fra più mercati finanziari.

Che tipo di indice è il KTFX?

Gli indici possono adottare svariati criteri di raggruppamento. Alcuni di questi sono di valuta (US Dollar Index, che misura il valore in dollari delle valute estere), materie prime (Continuous Commodity Index che traccia 17 futures sulle materie prime), sentimento di mercato, provenienza geografica, etc.

Nel caso di questo nuovo indice Fintech, il criterio adottato è quello settoriale. Ciò significa che esso raggruppa solo società provenienti dal medesimo settore. Gli indici settoriali, sono indici più specializzati, disegnati in modo da tener traccia della performance di un settore o una industria specifica. Un indice del settore conosciuto in tutto il mondo è quello della Morgan Stanley Biotech, che tiene traccia di 36 società americane che sono leader del settore biotech.

L’obiettivo del KTFX è quello di diventare un punto di riferimento del settore finanziario tecnologico a livello mondiale. Una sorta di Nasdaq 100, dove 100 società americane sono leader nel settore della tecnologia

Cosa aspettarci da questo indice?

La nascita di questo nuovo indice azionario è senza dubbio un riflesso del cambiamento che sta vivendo il Fintech in tutto il mondo. È certamente un periodo di espansione e pieno di possibilità e occasioni. Certo ci sarà sempre qualche banchiere che dirà che è solo un “un amore estivo” o un “colpo di fulmine passeggero” , ma eventi come il KTFX dimostrano che il Fintech è qui per restare.

Fino a pochi anni fa era impensabile che una impresa Fintech potesse anche solo sperare di coesistere con il settore della banca tradizionale. Ora non solo le imprese Fintech coesistono, ma stanno anche guadagnando terreno e hanno un indice di riferimento tutto loro.

Per ulteriori approfondimenti sull'argomento potete visitare questo articolo del Wall Street Journal e questo articolo di Bank Innovation.


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Fabrizio Villani

Cofounder of Fintastico - fintech and insurtech expert