- 24/05/2019

La principale sfida alla quale si confrontano le banche è quella della digitalizzazione, una sfida generazionale, le giovani generazioni non si recano fisicamente in una filiale bancaria a meno di non avere un problema specifico, esser rimasti con il conto in rosso o vedersi denegata la richiesta di ottenere un credito.
Nella maggior parte dei casi, preferirebbero andare dal dentista che recarsi fisicamente in banca. In Paesi con alti indici di insicurezza e pericolo, l'unico modo di evitare un furto, se ancora si circola con il contante, è quello di usare una carta con un pin. In questo modo, il ladro avrà bisogno di torturare la sua vittima per ottenere il pin e sarà più facile, prima che questo accada, che il ladro finisca in carcere.
Questa sfida attiva un processo di trasformazione per le banche, che dovranno ridurre, drasticamente, il numero delle loro filiali, dei loro dipendenti e il loro funzionamento che sempre più spesso dovrà passare attraverso i computer e gli smartphones.
In Europa si sta cercando di fare in modo che la gente utilizzi meno banconote e monete. Secondo la Riksbank, la banca centrale svedese, tra il 2010 e il 2018 l'uso dei contanti è diminuito passando dal 38% al 12,5% del totale. Non è così in Italia o in Germania, dove il contante, viene utilizzato con percentuali che superano di gran lunga il 50%.
Da una parte, si stanno moltiplicando i pagamenti peer to peer tra smartphone e computer. Nello stesso tempo, il denaro digitale viene scambiato a una velocità sempre più elevata tra le banche e i loro clienti.
Secondo un'analisi realizzata per la banca centrale europea (BCE), la maggior parte delle 80 banche centrali stanno lavorando con monete digitali chiamate Central Bank Digital Currencies (CBDC). Attualmente, un 30% di queste banche non sta utilizzando monete digitali, un 10% le utilizza solo per i pagamenti all'ingrosso, un 20% di queste utilizza esclusivamente le monete digitali mentre un 40% sta pianificando l'uso delle monete digitali per i pagamenti all'ingrosso.
La Banca dei Regolamenti Internazionali con sede a Basilea, ha pubblicato un rapporto a gennaio di quest'anno, nel quale spiega che, nonostante il fatto che la maggior parte delle banche centrali sta studiando o utilizzando le CBDC, sono poche quelle che pensano di emettere una di queste monete nel breve e nel medio periodo.
Negli ultimi anni la Cina, grazie al gruppo Alibaba e Tencent ha creato una 'disruption' nel mondo dei servizi di pagamento e questi due gruppi hanno iniziato a dominare il mercato locale. Anche le grandi banche occidentali stanno soffrendo la concorrenza di grandi players tecnologici come Alphabet, la holding a cui fa capo Google con una capitalizzazione di oltre 790 miliardi di dollari o Amazon con una capitalizzazione di 900 miliardi di dollari.
Si stima che tra 10 anni i pagamenti istantanei saranno la norma, anche se già oggi esistono delle forme di pagamento immediato come i bonifici istantanei o le nuove monete digitali, emesse dalle banche centrali e le stablecoins private.
Per concludere, la digitalizzazione monetaria si sta sviluppando a un ritmo sempre più crescente nel mondo, sopratutto nei Paesi in via di sviluppo, che sono quelli dove c'è più bisogno, visti gli alti livelli di insicurezza e pericolo.