IPO e ICO a confronto

Le azioni di una compagnia, rilasciate attraverso una IPO, rappresentano sempre una certa percentuale di possesso dell’azienda. Questo in genere non accade nel caso dei cripto-asset che vengono venduti al pubblico attraverso una ICO. Il più delle volte i token rappresentano semplicemente una certa quantità di una valuta, che può essere scambiata per altre monete o inviata ad altri utenti. Una ICO è una tipologia di progetto in crowdfunding, emersa recentemente nell’industria delle blockchain e delle criptovalute.

IPO vs ICO

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Il concetto di società liquida, coniato da Zygmunt Bauman, non potrebbe essere più attuale. Liquida, sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusa, è diventata qualsiasi attività umana contemporanea. Compreso il business. La caratteristica peculiare di una sostanza liquida è la capacità di modellarsi ed adattarsi alla forma del contenitore in cui essa è versata. Trasportando questa idea nel mondo reale, la digitalizzazione e la globalizzazione sono le due forme che stanno dando le misure ai diversi e sfaccettati dinamismi antropici. 

Anche il capitalismo che conosciamo sta cambiando. Il mercato si è esteso senza distinzioni di etnie e razze. Il Dio Denaro si muove freneticamente da una parte all’altra del mondo con un semplice click. 

Non sembra quindi difficile immaginare che anche le vecchie forme di finanziamento potranno essere plasmate dal demiurgo platonico, definito come tecnica o “tecnologia”. La sostanza “solida” sta subendo un processo di fusione, in cui l’estensione del web danno la possibilità alle diverse controparti di interagire economicamente in modo veloce. Forse anche troppo veloce. Il capitalismo finanziario potrebbe mutare in un anarco-capitalismo all’insegna della completa deregulation. 

La Initial Public Offering (alias IPO)

L’offerta pubblica iniziale di titoli azionari è la modalità con cui una società colloca parte dei propri titoli, per la prima volta, sul mercato borsistico offrendoli al pubblico degli investitori. Ciò avviene propriamente nel momento in cui una società esprime la volontà di quotarsi su mercati regolamentati.

La società che promuove un'IPO può raccogliere liquidità dal mercato primario attraverso diverse modalità: l’emissione di nuove azioni offerte in sottoscrizione (definita come OPS), che generalmente corrisponde ad un aumento del capitale societario della stessa; l’emissione di azioni offerte in possesso degli attuali azionisti, senza necessariamente alterare il capitale sociale (definita come OPV); Oppure, attraverso ambo le modalità (definita come OPVS).

Tuttavia, le tempistiche e le modalità di collocamento di una IPO non sono così immediate e semplici. Dopo aver ottimizzato una scelta strategica nel come avanzare l’offerta, la società dovrà necessariamente ricevere dall'autorità di controllo della borsa un nulla osta per poter accedere al mercato primario, rispettando chiaramente determinati termini e condizioni. Dopo aver conferito i relativi prospetti informativi, sarà necessario individuare un intermediario incaricato a promuovere l’offerta, intrattenendo i rapporti tra la società e i potenziali investitori. Infine, al seguito di varie trattative, verranno precisate il numero delle azioni da offrire e il corrispondente prezzo. 

Tecnicamente parlando, le fasi possono essere distinte in questi 3 passaggi:

  • Book building
  • Offerta a prezzo fisso
  • Asta

Oltre ai tempi dilatati, per procedere in tale direzione la società dovrà subire svariati costi diretti ed indiretti, tra cui il compenso per l'intermediario che garantisce l'offerta.

La Initial Coin Offering (alias ICO)

L’offerta pubblica di moneta iniziale è la modalità con cui una start-up* o una società colloca una parte dei propri coins (o tokens), per la prima volta, nel mercato delle criptovalute offrendoli al pubblico degli investitori. Generalmente, una ICO avviene nel momento in cui il team di sviluppatori necessità di liquidità per sostenere le varie spese di sviluppo e di marketing. 

La start-up che promuove una ICOs può raccogliere capitali dal mercato principalmente sotto forma di altre criptovalute, le quali sistematicamente sono bitcoins, litecoins, ethers. In relazione alla quantità richiesta, le initial coins offering vengono divise in diversi rounds, i quali spesso vengono denominati pre-sale e sale. In funzione di quanta liquidità raccolta durante i rounds iniziali, la start-up deciderà se proseguire con la vendita o bloccare i successivi. 

Le modalità e le tempistiche con cui una start-up raccoglie capitali sono decisamente semplici e schematiche. Pubblicando il proprio business plan (o nel gergo white paper) nelle varie piattaforme digitali e giornali di categoria, il progetto viene visionato da i possibili interessati. Successivamente alla prima pre-sale, il coin viene quotato negli exchanges virtuali in modo da essere successivamente scambiato con altri coins o fiat currencies (indirettamente). Dal 2013, anno in cui è stata effettuata la prima ICOs, ad oggi, la necessità di avere un nulla osta dalle autorità competenti è cambiata drasticamente, anche in vista dei moltissimi fallimenti e truffe verificatesi. Tuttavia, in molti paesi, tale fenomeno è ancora sotto un cono d’ombra normativo.  

Se i tempi sono decisamente rapidi nel realizzare un’offerta di moneta iniziale, i costi sono elevati, soprattutto quelli relativi alla comunicazione e marketing

ICO e IPO a confronto:

La rete sta quindi contaminando i vari processi con cui i capitali vengono utilizzati per sostenere progetti ed aziende. Tuttavia, in questa evoluzione naturale, si presentano sul conto potenzialità e problematiche. Qui alcune vantaggi attribuibili al fenomeno ICOs in relazione alla tradizionale IPO:

  • Estensione ad un mercato globale: A differenza delle tradizionali IPO, la raccolta di capitale può provenire da qualsiasi parte del globo, senza alcune limite geografico, geo-politico e temporale. Inoltre, il coins verrà scambiato su piattaforme virtuali aperte 24h su 24h, in cui non vi è nessuna regulations che “regola” i processi di compra-vendita dell’asset. Nell’ottica neoliberali, la prima forma di mercato completamente aperto e libero.
  • Velocità di esecuzione: Nessun limite temporale, nessun nulla osta da ottenere per poter quotarsi. Il processo azzera un down-time burocratico e gestionale, dando la possibilità ad ogni start-up di ottenere velocemente liquidità.
  • Apertura agli investitori non-istituzionali: il mercato diventa accessibile a chiunque. Ogni libero cittadino che possiede un accesso ad Internet può liberamente comprare o vendere la sua proprietà virtuale.
  • Assenza di intermediari: nel processo di matching tra domanda ed offerta, l’unica protagonista è la società o la start-up. Non esiste più la necessità di trovare un intermediario che metta in relazione ventures capital o capitali istituzionali e progetti. Chiaramente ne consegue, un abbattimento dei costi diretti ed indiretti.

Mentre gli svantaggi, dimostrati anche empiricamente dalla cronaca odierna, sono:

  • Limitato controllo: il cono d’ombra e la fase embrionale di questa realtà hanno dato alla possibilità a chiunque di sfruttare tale fenomeno. Tuttavia, in assenza di garanzie per il consumatore, molti progetti si sono rivelati non sostenibili o peggio ancora, vere e proprie truffe. Differentemente, le modalità tradizionali di raccolta di capitali (tipo IPO), possono dare al potenziale investitore più certezza e più tutela.
  • Troppa accessibilità ai capitali: le modalità con cui una start-up accede al capitale sono relativamente automatiche. La presenza di un business plan sono sufficienti per drenare liquidità verso il progetto, senza una reale analisi di costo-opportunità da parte del consumatore. **
  • Attacchi informatici: la rete è piena di pericoli, soprattutto adesso in cui alcuni byte hanno un valore reale e non sono duplicabili. Attacchi phising e ransomware vengono spesso effettuati da hackers per derubare i possessori di coins. Nessuna tutela è conferita da alcuna autorità.

Infine, sarà determinante l’effetto dei prossimi kick-start normativi delle varie istituzioni italiane, europee e mondiali per analizzare quali direzioni questo nuovo meccanismo di raccolto di capitale potrà percorrere. 

* con start-up intendiamo generalmente progetti che utilizzando i coins o i tokens all’interno di una piattaforma decentralizzata

** bisogna tuttavia ribadire che il problema è relativo alla poca prudenza dell’investitore, piuttosto che alla modalità con cui una start-up raccoglie fondi.

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Jacopo Sesana

Student of Philosofy, Economy and International Studies in University of Ca' Foscari Venice. Fully convinced that Bitcoin Technology will shape our word.