Investitori fantastici e dove trovarli: come lanciare una raccolta di equity crowdfunding

Le startup almeno una volta nella loro vita si trovano di fronte alla necessità di dover finanziare il proprio business. Scopriamo come farlo con questo articolo.

Investitori fantastici e dove trovarli come fare una ricerca di mercato e lanciare una raccolta di equity crowdfunding

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I soggetti della filiera

Nella filiera del venture business sono infatti diversi i soggetti ai quali una startup può rivolgersi per raccogliere capitali, ma ognuno di questi ha il suo modo di operare e le proprie peculiarità e per questo non possono essere considerati come intercambiabili per ogni fase di crescita della startup e per ogni settore. C’è ad esempio chi ha un approccio più speculativo (come i fondi di venture capital o alcuni business angel) o più collaborativo (come nel caso solitamente di business angels, incubatori e fondi di corporate venture capital), dove oltre al beneficio dalla rivalutazione dell’investimento gli investitori possono beneficiare anche di altre esternalità quali partnership tecnologiche o commerciali, sviluppo del network e delle competenze. Di seguito un elenco esaustivo ma sicuramente non completo, dei principali soggetti che potrebbero diventare vostri soci:

  • Family, Friends and Fools
  • Business Angels
  • Incubatori
  • Acceleratori
  • Family Office
  • Veicoli di investimento privati
  • Fondi di Venture Capital
  • Fondi di Corporate Venture Capital

Un lettore scettico si accorgerebbe subito che un invitato manca all’appello: le piattaforme di equity crowdfunding. Il motivo in realtà per cui non è propriamente corretto inserirli nell’elenco soprastante è che i portali di crowdfunding non sono investitori bensì uno strumento, il luogo, nel quale investitori e società possono incontrarsi e fornire gli uni capitali e le altre opportunità di investimento. Sono quindi una piazza virtuale dove i soggetti sopracitati, dal parente stretto, al cliente, all’acceleratore, al fondo di venture capital possono diventare soci di una startup acquistandone delle partecipazioni.

Solitamente gli investitori istituzionali tendono a utilizzare l’equity crowdfunding come parte di un progetto di investimento e di collaborazione più ampio, ma non è raro vedere il loro coinvolgimento a supporto di una raccolta.

Il mercato

Senza dover più scomodare Adam Smith, è ormai conoscenza diffusa che il prezzo di mercato di un bene dipende dall’incontro tra la domanda e l’offerta, che determinano, oltre al prezzo, anche la quantità che verrà acquistata. Sono due quindi gli elementi cruciali sui quali poggia questo assunto:

  • L’offerta deve intercettare la domanda affinché il deal possa avvenire;
  • Se il prezzo dell’offerta è fissato, la quantità venduta dipende da prezzo e domanda.

Per questo motivo è importante, prima di valutare una campagna di equity crowdfunding, studiare il mercato e capire quanto può essere grande la domanda potenziale e a quale prezzo potrebbe essere interessata ad acquistare. Nella fattispecie, le quote della vostra società.

Infatti, a differenza di una trattativa privata in cui le condizioni di investimento vengono definite a valle di una negoziazione dei termini di investimento (spesso lunga e complessa), con una campagna di crowdfunding i termini e le condizioni dell’investimento vengono definite e proposte dalla startup, ovvero dall’offerente. Per questo motivo, è bene che il lavoro di definizione dell’offerta venga affrontato con la giusta serietà.

Chi potrebbe investire nella mia startup?

Da parenti ed amici a investitori istituzionali. Se parenti, amici e clienti investiranno principalmente perché hanno fiducia in voi o perché amano il vostro prodotto/servizio, business angel, incubatori e fondi di VC hanno invece, con più o meno rigore, una propria strategia di investimento.

Per questo è importante, per non perdere tempo e non scoraggiarsi per via di ripetuti “no” dovuti alla proposta sbagliata per l’investitore sbagliato, fare un minimo di ricerca di mercato e valutare il loro “appetito” per proposte come la vostra. Dove trovare quindi queste informazioni?

Due piattaforme delle piattaforme più note dalle quali potreste iniziare a fare le prime ricerche sono:

  • Crunchbase: ha un focus prevalente su U.S.;
  • Dealroom: focus prevalente su EU.

Su entrambe le piattaforme è possibile trovare le prime e principali informazioni sui vostri competitor, i loro round precedenti e gli investitori che hanno partecipato a questi round con, talvolta, anche le valutazioni. Oppure è possibile procedere nel verso opposto, ricercando gli investitori e guardando in quali startup hanno investito, con quali ticket e a quali valori.

Una volta individuato e quantificato il numero di potenziali investitori che potrebbero essere in target con la raccolta per fare da lead investor, è opportuno studiare le tipologie di società che nel proprio stadio di crescita e/o nel proprio settore hanno già effettuato raccolta di capitali su una piattaforma di equity crowdfunding per studiare le strategie adottate per portare clienti e investitori del loro network o del network della piattaforma ad investire nelle loro realtà.

Sono più di 400 ormai le raccolte effettuate sui portali nazionali e, sebbene alcuni verticali come fintech e food presentino esempi particolarmente virtuosi, le industry coperte iniziano ad essere sufficienti per poter trovare dei comparables nella maggior parte dei casi. Per quanto riguarda i parametri su cui soffermarsi, sicuramente troviamo:

  • Valutazione;
  • spread tra obiettivo minimo ed obiettivo massimo;
  • stadio di sviluppo e maturità della società;
  • differenze nel modello di business (B2B o B2C);
  • equity story pre-raccolta (anche in questo caso sia Crunchbase che Dealroom torneranno utili, ma anche una visura della società);
  • capitali raccolti in relazione al numero di investitori che hanno aderito alla raccolta;
  • reward offerti in aggiunta alle quote (soprattutto per società B2B).

È infine opportuno appoggiarsi ad una piattaforma che, oltre a offrire il supporto tecnologico per fare la raccolta, sia in grado di offrire anche l’expertise e la conoscenza del settore, degli investitori e delle principali strategie di raccolta e comunicazione da adottare a seconda della realtà.

Raccogliere i capitali necessari per il sostentamento di un business nascente è un’attività impegnativa e come tale va affrontata. Partire dallo studio di chi l’ha già fatto è il modo migliore per imparare, sia dai successi, che dagli insuccessi.