Per il fintech è arrivato il momento delle IPO

Se si leggono solo i quotidiani nazionali, probabilmente non si conoscono imprese di successo nell'ambito dei pagamenti digitali come Stripe negli Stati Uniti e Adyen nei Paesi Bassi. Adyen ha annunciato la sua intenzione di quotarsi in borsa, dopo aver dimostrato al mercato di essere sia redditizia che in rapida crescita. Per le banche innovare diventa sempre più urgente.

Adyen Payments

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Questo giovedì, Adyen, un gruppo olandese che aiuta le imprese per quanto riguarda i pagamenti digitali e che annovera tra i suoi clienti anche colossi come Netflix e Uber ha annunciato i suoi piani per un'offerta pubblica iniziale (IPO).

Con il termine IPO si intende il momento in cui un'azienda intende quotarsi sul mercato azionario offrendo le proprie azioni. L'offerta pubblica può essere di tre tipi: 

Offerta pubblica di sottoscrizione (OPS): rappresenta il caso in cui l’azienda emette nuove azioni sul mercato quando si quota.

Offerta pubblica di vendita (OPV): rappresenta il caso in cui la società emittente venda una parte delle sue azioni al mercato.

Un terzo caso (OPVS) è il mix tra i due tipi di offerta ma è più raro rispetto agli altri 2 casi.

Il percorso verso la quotazione in borsa

Adyen collabora direttamente con le società di carte di credito come Visa e Mastercard, e trasferisce il denaro dalle carte di credito dei clienti alle imprese. Ha aiutato grandi colossi tecnologici a gestire in modo efficiente i pagamenti transfrontalieri e multivaluta, di recente ha ottenuto una licenza che le permette di elaborare i pagamenti quasi all'istante e non aspettare il via libera dalle grandi banche.

Con un numero crescente di clienti con un buon livello di potere d'acquisto, oltre ad avere ricavi e margini di profitto in crescita, Adyen punta a un prezzo delle azioni che valuterà di classe - oltre a ricavi e margini di profitto in crescita - Adyen punta a un prezzo delle azioni che permetterà alla società di raggiungere una valutazione tra i 7 e gli 11 miliardi di dollari. Se prendiamo il "peggiore dei casi", stiamo sempre parlando di una valutazione che è di tre volte più alta rispetto a quanto la società veniva valutata valuterà la società tra $ 7-11 miliardi (tweet this). Al livello più basso, è quasi tre volte più alto di quanto la società è stata valutata nel 2015 durante il suo ultimo round di finanziamento. 

Il settore dei pagamenti sta cambiando

In una IPO, le imprese si affidano di solito a società di consulenza e banche di investimento per gestire il modo in cui le azioni della società saranno vendute e distribuite agli investitori. Una società che si è quotata in modo inusuale e rischioso, senza un'IPO e senza intermediari è stata Spotify. Il servizio di riproduzione digitale in streaming di musica, podcast e video invece di ricorrere a un’offerta pubblica iniziale, ha scelto una “quotazione diretta” alla borsa di New York. Quotandosi direttamente, una impresa elimina gli "intermediari", risparmiando milioni ma allo stesso tempo privandosi della sicurezza e della copertura di grosse banche con un forte interesse nella buona riuscita della quotazione. 

Sembra che Spotify abbia scelto questo tipo di quotazione, oltre che per un discorso di risparmio sugli intermediari, anche per permettere agli investitori più piccoli di comprare azioni agli stessi prezzi dei grandi fondi, che normalmente hanno una corsia preferenziale acquistandone in anticipo grandi quantità. Un'altra spiegazione della scelta di Spotify è da ricercarsi nella sua "base utenti", infatti sono principalmente i Millenials, giovani tra i 18 e i 35 anni ad utilizzare la app. 

L'approccio di Adyen probabilmente sarà più tradizionale, ma come Spotify, non permetterà agli investitori di sottoscrivere azioni di nuova emissione. Adyen, come anche Spotify è già redditizia e afferma di dover spendere circa il 5% dei profitti annuali per far crescere il business in modo sostenibile. 

PayPal, uno dei più grandi concorrenti di Adyen, la scorsa settimana ha acquistato iZettle, una startup svedese che gestisce i pagamenti con carta per le piccole imprese, per approfondimenti ti invito a dare un'occhiata all'articolo che abbiamo pubblicato settimana scorsa. ne avevamo già parlato la scorsa settimana. Da attenti osservatori dello sviluppo del mercato fintech, queste operazioni sembrano promettere un futuro roseo. Bisognerà capire a quali latitudini però il settore fintech avrà possibilità di crescere e prosperare e in quali geografie invece dovrà accontentarsi di rimanere "terra di conquista" da parte di colossi provenienti da altri continenti. È il caso di Ant Financial, il principalegateway di pagamenti digitali della Cina che ha appena completato un round di finanziamento ad una valutazione di 150 miliardi di dollari. Potrebbe essere il preludio di una futura IPO di Ant Financial