Banca Generali accelera sull'intelligenza artificiale con Datrix

Intervista a Maria Ameli, Head of Equity Private Markets di Banca Generali e Fabrizio Milano d'Aragona, CEO & Co-Founder di Datrix.

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Presentati

Maria Ameli

Sono Maria Ameli, nata come Ingegnere Nucleare e successivamente adottata dalla Finanza! Oggi, dopo anni di esperienza nel mondo del wealth management, sono Responsabile di Equity private markets e dei servizi Corporate e Real Estate di Banca Generali, dove coordino il progetto “BG4Real” con l’obiettivo di creare un ponte efficace tra risparmio privato e PMI italiane ed estere. Sono impegnata da anni in tematiche di strutturazione di Club Deal e supporto alle Start-Up e PMI innovative (Treedom, Inxpect, Webidoo, etc.) con focalizzazione sulla crescita sostenibile e sociale. Sono felicemente sposata e ho due figli meravigliosi.

Fabrizio Milano d'Aragona

Sono Fabrizio Milano d'Aragona e sono co-fondatore e CEO delle tech company 3rdPlace e FinScience, nonché del gruppo Datrix che le comprende insieme alla acquisite ByTek e PaperLit. Dal 2002 al 2009 ho partecipato alla startup e al successo di Google Italia occupandomi, tra le altre cose, della crescita del team e dello sviluppo delle relazioni commerciali, divenendo responsabile dei settori Retail, Fashion e Local. Appassionato di nuove tecnologie, grande divoratore di saggi di politica ed economia, adoro tutte le differenti sfumature di azzurro, soprattutto quello del Napoli.

Che cosa si intende con Fondo di Investimento Alternativo?

Maria Ameli

Un Fondo di Investimento Alternativo (FIA) è un particolare tipologia di fondo che investe in asset class alternative ed illiquide che non possono essere acquistate dai Fondi UCITS. Il FIA permette agli investitori di accedere ai mercati privati, dove i capitali disponibili e le aziende in cerca di credito si incontrano direttamente senza l’intermediazione di strumenti finanziari standardizzati e mercati regolamentati. Inoltre, tale asset class garantisce una decorrelazione dalle dinamiche dei mercati pubblici e liquidi contribuendo all’ottimizzazione del profilo rischio/rendimento del portafoglio e permettendo di ottenere un premio di illiquidità grazie all’orizzonte temporale di lungo periodo.

Rispetto ad un fondo riservato ai professionali, il FIA non riservato prevede degli obblighi di diversificazione e frazionamento del rischio. In Banca Generali abbiamo attualmente in collocamento un FIA costruito insieme alla SGR italiana 8a+ investimenti. Il fondo, chiuso e non riservato, può essere acquistato anche dall’investitore retail.

Come si inseriscono BG4Real e 8a+ Real Innovation all'interno della strategia di sviluppo di Banca Generali?

Maria Ameli

Lanciato a giugno 2020, il nostro progetto BG4Real vuole proporsi come un vero e proprio ponte che mette in collegamento due eccellenze del sistema economico italiano: il risparmio privato e l’economia reale. L’obiettivo del nostro progetto, infatti, è quello di aprire alle imprese italiane le porte di un nuovo tipo di capitale per lo sviluppo, così da non renderle necessariamente legate al mondo del credito, come sono state in passato.

D’altro canto, soluzioni di investimento come il nostro FIA consentono di elevare il livello di diversificazione nei portafogli di chi investe. Per la clientela di Banca Generali, infatti, il vantaggio è triplice.

Innanzitutto, gli investimenti in mercati privati consentono di allocare una parte di portafoglio in strumenti maggiormente decorrelati dall’andamento dei mercati finanziari, elevando quindi il livello di diversificazione e tenendosi alla larga dalla volatilità che caratterizzerà le borse nei prossimi mesi sulla scia delle incertezze di una ripresa economica complicata.

In secondo luogo, strumenti di questo tipo permettono di sfruttare il premio di illiquidità sia in ambito azionario che obbligazionario. Infine, sia il Fia che l’Eltif presentati da Banca Generali possono contare sui vantaggi fiscali che sono un ulteriore valore per l’investitore e per l’economia reale.

Perché avete deciso di investire in Datrix?

Maria Ameli

Al di là del nostro progetto BG4Real, l’interesse di Banca Generali verso il mondo dell’artificial intelligence è storico. Si tratta infatti di un ambito che non può essere ignorato e merita un focus costante perché fornisce un valido supporto nei processi decisionali e un sostegno al business con impatti misurabili. Team e Timing sono stati i due fattori chiave nella scelta di Datrix attraverso il nostro BG4Real: le persone sono sempre al centro della nostra analisi e crediamo che rappresentino un fattore essenziale e critico per il successo – questo deve essere accompagnato con una valutazione di “momentum” che legge attentamente il contesto del mercato.

Quello che ci piace di Datrix è la possibilità offerta alle PMI di sfruttare soluzioni basate su AI per creare valore: le aziende possono attraverso un’analisi dei dati molto “profonda e intelligente” capire e agire di conseguenza con impatti diretti sulle vendite e sul marketing migliorando l’efficienza. Questo indipendentemente dal settore o ambito verticale e dalla dimensione dell’azienda stessa. Facile quindi capire le applicazioni di questa preziosa collaborazione – sia per quanto riguarda il nostro mondo Corporate (quindi le nostre Aziende clienti) sia per quanto riguarda la nostra realtà interna.

Sulla Vostra homepage si legge Sustainable AI, l'intelligenza artificiale può essere o deve essere sostenibile?

Fabrizio Milano d'Aragona

L’Intelligenza Artificiale sostenibile è quella che non sostituisce l’uomo, ma quella che aumenta l’intelligenza umana operando da acceleratore sinergico. Per questo per noi AI significa Augmented o Actionable Intelligence. Le nostre soluzioni sono innovazioni tecnologiche basate su algoritmi di machine learning, deep learning, natural language processing che esaltano le capacità e valorizzano le esperienze umane, ottimizzando il lavoro (svolgendo ad esempio compiti ripetitivi), migliorando e semplificando decisioni, azioni, risultati di business, crescita economica duratura.

Le nostre soluzioni amplificano efficienza, velocità, resilienza, ricavi, risparmi delle aziende di qualsiasi dimensione, rispettando rigorosamente la privacy. Miriamo anche a creare un’economia circolare e inclusiva dei dati in cui ci guadagni anche chi presta il consenso all’utilizzo delle sue informazioni. I dati, i processi e il valore sono trasparenti per tutte le parti interessate, non sono quindi black box. Utilizziamo infrastrutture sostenibili, agili, flessibili e scalabili come il cloud in modalità as a service e pay per use, per ottimizzare le risorse e ridurre gli sprechi.

Ci impegniamo poi a raggiungere e far raggiungere alle aziende clienti gli obiettivi SDG promossi dall’ONU. Aggiungo che l’AI non funziona per compartimenti stagni, ma grazie all’AI assisteremo sempre di più ad un processo di contaminazione delle discipline, delle attitudini, delle metodologie e dei settori industriali.

Che tipo di soluzioni e prodotti offrite a supporto di banche e compagnie assicurative?

Fabrizio Milano d'Aragona

Attraverso le tecnologie proprietarie delle tech company del nostro gruppo offriamo a banche e assicurazioni cinque tipologie di soluzioni/servizi: di data governance, di customer intelligence, di performance marketing, di investing & financing intelligence e modelli di machine learning costruiti da hoc per specifiche esigenze.

Raccogliamo, integriamo, analizziamo e attiviamo due tipologie di dati: quelli interni estratti da tutti i canali e touchpoint di contatto con i clienti e quelli cosiddetti alternativi perché estratti da fonti esterne come motori di ricerca, social, blog, forum, piattaforme di e-commerce, mappe. Questi ultimi vanno innanzitutto tradotti in numeri (nascono il più delle volte sotto forma di testi, immagini, video, scansioni) e risultano particolarmente utili per analisi competitive e di trend, ma anche per individuare e seguire informazioni, i cosiddetti segnali deboli, relativi ad aziende e settori che hanno alta probabilità di forte impatto sul movimento borsistico dei titoli quotati o sulla gestione del rischio in operazioni di finanziamento.

Come nell’auto cresce la richiesta di ibrido e tra le energie sono imprescindibili quelle rinnovabili, anche nella valutazione di titoli quotati, aziende e settori i dati alternativi digitali sono ormai da considerare tra i ‘fondamentali’ in affiancamento a quelli tradizionali. Il Covid è stato sicuramente un acceleratore, ha reso tutto più digitale e tutti – compresi i mercati finanziari – più sensibili al digitale.

Cosa sono e come funzionano gli Augmented Analytics?

Fabrizio Milano d'Aragona

L’Augmented Analytics è l’evoluzione necessaria della Data Analytics e consiste in un nuovo approccio all’analisi dei dati che integra tecniche di AI per moltiplicare la capacità delle persone di business - anche senza conoscenze tecniche - di comprendere i dati e di applicarla con successo per la crescita aziendale.

L’Augmented Analytics individua i dati utili allo scopo già presenti in azienda (strutturati e non) con la possibilità di aggiungere e integrare nuove fonti dati esterne (Alternative Data) che tradizionalmente non sono trattate. Una volta puliti e analizzati i dati in modo automatico e imparziale, scopre schemi e trend, identifica anomalie e ne predice le cause.

Nella parte finale del processo offre insight e suggerimenti operativi rilevanti, facilmente comprensibili e azionabili. Il governo dei dati, la capacità di arricchirli e analizzarli in modo corretto ed efficiente distinguerà sempre più le aziende che riusciranno ad essere competitive sul mercato da quelle che ne usciranno. Vale per tutte le aziende B2B e B2C, nessuna esclusa.

In che modo traducete nella pratica e nel rapporto quotidiano con i clienti il Digital Wealth Management?

Maria Ameli

Il digitale è nel nostro DNA e guida tutti i processi di sviluppo e di relazione con la clientela. In Banca Generali siamo convinti infatti della forza unica del digitale per svolgere tutta la fase di execution dei processi, così da liberare tempo per quello che è il vero e insostituibile punto di forza della nostra professione: la relazione tra cliente e consulente.

Nell’ambito del wealth management, il nostro approccio digital è in costante evoluzione da oltre 7 anni, ovvero da quando abbiamo lanciato nel 2015 la nostra piattaforma di consulenza evoluta BG Personal Advisory. Si tratta di un vero e proprio hub digitale in cui aggiungiamo di volta in volta i servizi di wealth management digitale dai partner terzi più evoluti, come ad esempio il proptech, così da anticipare i futuri bisogni della nostra clientela.

In questo modo, gli investimenti che abbiamo fatto e che faremo ci consentono di affiancare ad un approccio “reattivo” cioè di risposta alle necessità che i clienti mostrano, un approccio “proattivo” verso i nostri Consulenti e Clienti. Da un attenta analisi dei dati infatti riusciamo ad individuare opportunità con il corretto timing che prima non erano così facilmente comprensibili ed individuabili: riusciamo quindi ad avere una visione chiara “assesment” e ad avere delle indicazioni in termini di “azioni” che possiamo sviluppare e mettere in atto. Questo rende l’approccio dei nostri consulenti attivo e propositivo su tutte le componenti del patrimonio del cliente (azienda, immobili, beni di lusso, asset finanziari).

Come evolverà il marketing finanziario davanti alla sfida cookieless?

Fabrizio Milano d'Aragona

Il rispetto del consenso degli utenti e della loro privacy, sottostante alla decisione di abbandono dei cookie di terza parte, costringe anche il marketing di banche, assicurazioni e società di credito al consumo ad organizzarsi sui dati di prima parte, cioè su quelli raccolti direttamente presso i propri siti, app, call centre, filiali.

Raccogliere i First-Party Data degli utenti però non basta, occorre integrarli intelligentemente per avere profili unificati dei clienti indipendenti dal canale fisico o digitale di volta utilizzato, occorre applicare modelli di machine learning di profilazione predittiva (per propensione all’acquisto dei singoli prodotti finanziari, per customer lifetime value, per rischio abbandono) agli utenti non registrati per trasformarli, al pari degli utenti registrati, in audience pubblicitarie. Fortunatamente per fare tutto questo vengono in aiuto le soluzioni di AI come le nostre. Occorre però partire subito, perché i modelli dati necessitano di alcuni mesi di allenamento intenso per poter dare risultati.

Sandbox, Fintech Milano Hub di Banca d'Italia e l'acceleratore fintech/insurtech di CDP Cassa Depositi e Prestiti. L'Italia sta cambiando passo sul fintech?

Maria Ameli

I segnali sono molto incoraggianti e si vede finalmente la traccia di un ecosistema. Occorrono coraggio, investimenti e capacità di gestione dei rischi connessi con questa tipologia di asset: ingredienti non scontati, ma presenti in altri ecosistemi, da cui possiamo certamente prendere spunto.

Fabrizio Milano d'Aragona

Nell’ultimo periodo qualcosa in più in Italia si sta muovendo, ma abbiamo parecchio terreno da recuperare rispetto ad altri Paesi che come Datrix abbiamo messo al centro del piano di espansione internazionale. In Italia noto ancora un’eccessiva corrispondenza tra fintech e servizi di pagamento e ancora poca attenzione su realtà attive invece sui servizi di investimento. Sono convinto che l’innovazione tecnologica anche del settore finanziario passi necessariamente dai dati, non c’è digital transformation senza una preventiva data transformation.