L'intelligenza artificiale potrebbe portare al crollo dell'economia

Un report del World Economic Forum sottolinea i rischi sistemici per banche e assicurazioni nel utilizzo di servizi basati sull'intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale finanza

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Non c'è dubbio, sul fatto che l'intelligenza artificiale trasformerà il mondo come lo conosciamo. Modificherà il modo in cui negoziamo, comunichiamo e persino alleviamo i nostri figli. Presumibilmente, gli aspetti positivi dell'intelligenza artificiale supereranno quelli negativi, ma un nuovo rapporto del World Economic Forum (WEF) mette in guardia sulla possibilità di una nuova crisi globale e mostra, come le nuove tecnologie, stiano creando nuove minacce che potrebbero indebolire la tenuta delle istituzioni finanziarie in modi inaspettati. 

Il problema, secondo il WEF, deriva dal modo in cui i mercati finanziari globali stanno incorporando l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale. "Le dinamiche dell'apprendimento automatico creano un forte incentivo per collegare in rete il back office", afferma l'autore principale del report, Jesse McWaters, capo del dipartimento di intelligenza artificiale nei servizi finanziari all'interno del WEF "Un mondo più interconnesso è più vulnerabile ai rischi relativi alla sicurezza informatica e anche ai rischi sistemici". 

In altre parole, il sistema finanziario globale sta implementando sempre meno controlli, rendendosi in questo modo vulnerabile agli attacchi che potrebbero metterlo in ginocchio. Allo stesso tempo, le dinamiche competitive dell'ecosistema finanziario vengono ribaltate, si può leggere nel rapporto, viene infatti a crearsi un mercato sempre più polarizzato in cui la scalabilità e l'agilità giocano a sfavore delle banche di piccole e medie dimensioni che costituiscono gran parte del settore finanziario. 

L'impatto sul settore bancario

Insomma, le nuvole all'orizzonte non sembrano promettere niente di buono. Potrebbe esserci un crollo del sistema finanziario globale simile a quello che sta accadendo nel settore del commercio al dettaglio, dove attori storici poco propensi al cambiamento stanno venendo spazzati via da nuovi attori che utilizzano l'innovazione e gli automatismi, sfruttando le nuove tecnologie, a loro vantaggio.

Allo stesso tempo, giganti tecnologici come Amazon continuano nella loro opera di distruzione creativa, con il loro focus continuo sull'analisi dei dati e la personalizzazione dei servizi continuando ad accumulare un vantaggio competitivo difficilmente colmabile da parte di attori che operano sul mercato con logiche antiquate. 

Nei servizi finanziari, chi tra gli attori in gioco sarà in grado di utilizzare l'intelligenza artificiale per migliorare il livello di servizio ai clienti combinando ed estrapolando valore dai dati, afferma il WEF, otterrà benefici nella relazione con i clienti e nella riduzione interna dei costi, influenzando anche lo sviluppo strategico di alleanze, l'attrazione dei talenti e il proprio ruolo all'interno del sistema finanziario.  

Per poter approfittare di questi benefici, le banche dovranno tenere a bada i loro impulsi competitivi aprendosi a nuove opportunità di collaborazione. L'intelligenza artificiale offre a banche e assicurazioni la capacità di risolvere una serie di problemi che affliggono l'industria e i clienti finali, è ancora da capire la capacità delle banche di unirsi e costruire soluzioni condivise a vantaggio di tutti, aggiunge il WEF. 

Il rapporto dal titolo The New Physics of Financial Services – How artificial intelligence is transforming the financial ecosystem, si interroga su come l'intelligenza artificiale trasformerà il sistema finanziario? 

Come cambia la finanza

L'intelligenza artificiale sta cambiando la "natura" del mercato: questo è il tema centrale del rapporto. In particolare, l'intelligenza artificiale sta modificando gli elementi necessari per costruire un'azienda di successo nei servizi finanziari.

In passato, le istituzioni finanziarie tradizionali sono state costruite sulla base di: 

  • Economie di scala che presentavano un vantaggio in termini di costi;
  • La presenza fisica sul territorio e i prodotti standardizzati hanno favorito una crescita dei ricavi;
  • La capacità di avere accesso diretto a molti mercati e connessioni personali con gli investitori è stata un fattore di differenziazione fondamentale;
  • Le barriere all'entrata non favorivano la possibilità di scegliere il fornitore obbligando il cliente a una "fidelizzazione forzosa";

Oggi e sempre di più nel futuro, i nuovi attori per avere successo dovranno partire da questi elementi: 

  • L'utilizzo di dati che permettono di ottenere un vantaggio competitivo che le sole economie di scala in termini di costi non sono più in grado di sostenere; 
  • L'intelligenza artificiale consente la distribuzione in scala di prodotti e  interazioni con i clienti altamente personalizzate;
  • Le connessioni vengono digitalizzate, aumentando l'importanza di ottimizzare la comunicazione; 
  • A differenza di prima, ciò che permetterà di ottenere alti tassi di fidelizzazione, è rappresentato da un miglioramento continuo delle perfomance del prodotto e dei servizi offerti; 
  • L'interazione tra forza e tecnologia permette di aumentare il valore delle prestazioni umane, amplificandone le le prestazioni; 

"Questo cambiamento avrà conseguenze di vasta portata per il settore dei servizi finanziari, mettendo sotto pressione gli attori legati a modelli di business antiquati e favorendo le imprese costruite sulla base dell'utilizzo e dello sfruttamento dei dati, in un'ottica di miglioramento continuo", afferma il rapporto.

A differenza di quello che accade in altri settori, le istituzioni finanziarie sono spesso in difficoltà ad attrarre e trattenere capitale umano con le giuste conoscenze, competenze, attitudine e creatività nel problem solving tutte capacità necessarie, per la creazione di posti di lavoro e organizzazioni nelle quali si favorisca un efficace sviluppo e implementazione dell'intelligenza artificiale a supporto dell'attività aziendale, aggiunge il WEF.

Le applicazioni concrete

Il rapporto ha individuato, anche i principali cambiamenti nel mondo dei servizi finanziari. A cambiare in primis, saranno le operazioni di front e back office. La trasformazione delle operazioni da centro di costo a centro di profitto per le banche significherà anche una esternalizzazione dei servizi, permettendogli di sfruttare a pieno l'intelligenza artificiale.

I processi di back-office abilitati dall'intelligenza artificiale saranno migliorati più rapidamente offrendoli come servizio ai concorrenti, spiega il rapporto del WEF. Questa trasformazione del back office sposterà la competizione verso il front office, modificando la distribuzione del capitale umano e dei talenti all'interno del settore. 

L'efficienza operativa tra le diverse istituzioni finanziarie, non sarà più un vantaggio competitivo. Le banche avranno processi di back office sempre più standardizzati e uniformi, la maggior parte delle istituzioni utilizzerà strumenti e risorse simili, costringendo le istituzioni finanziarie a cercare nuovi elementi distintivi.

Regolazione del mercato

I regolatori finanziari saranno messi a dura prova. Le normative sui dati avranno impatti importanti sulla forma e sulla struttura dei mercati finanziari, in particolare in quei mercati, come quello europeo, dove è sempre più sentito il tema della portabilità dei dati

"I regimi normativi esistenti spesso faticano a tenere il passo con le tecnologie emergenti, creando ostacoli alla diffusione delle capacità dell'intelligenza artificiale", afferma il rapporto. "Sfruttare il potenziale dell'intelligenza artificiale richiederà alle istituzioni finanziarie e ai loro regolatori di co-creare nuovi approcci e soluzioni".

GDPR

Alcuni processi verranno spostati verso una condivisione su larga scala, le istituzioni finanziarie cercheranno di scaricare la responsabilità verso le autorità centrali, mentre i regolatori cercheranno di far rimanere la responsabilità in capo alle istituzioni, un tira e molla che si ripropone e che creerà nuove tensioni all'interno del settore.

La corsa alle migliori soluzioni regtech che utilizzano intelligenza artificiale e apprendimento automatico è già iniziata, noi ne avevamo già parlato in questo articolo tempo fa.

Cosa ci guadagnano i clienti?

Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale dovrà soddisfare le esigenze dei clienti, afferma il WEF. La sua diffusione, dovrebbe permettere di ottenere un sistema finanziario più equo, più accessibile e più stabile. Tutto questo, sarà possibile solo se, le istituzioni finanziarie riusciranno a resistere ai loro più bassi istinti di speculazione finanziaria, una scommessa fin troppo azzardata (come ha purtroppo dimostrato la crisi finanziaria del 2007-2009).

Il rischio che il pregiudizio e la discriminazione entrino nel sistema e che aiutino le istituzioni finanziarie sbagliate ad agire contro gli interessi di altre imprese è reale. Mantenere un approccio umano centrico per la diffusione dell'intelligenza artificiale sarà fondamentale per permettere alle persone e alla società in generale, di ottenere i benefici che questa tecnologia promette. 

Il cliente sarà costantemente sollecitato mentre le banche combatteranno per la sua "fedeltà". Man mano che gli elementi di differenziazione tenderanno a ridursi, l'intelligenza artificiale rappresenterà un'opportunità per le banche di sfuggire alla "corsa al ribasso" dei prezzi e introdurre nuovi modi per potersi distinguere dai loro concorrenti. 

"La capacità delle istituzioni di ottimizzare i risultati finanziari adattando, raccomandando e consigliando meglio i clienti consentirà loro di competere sul valore offerto", afferma il rapporto.

Ad esempio, le banche nel Regno Unito stanno rivedendo le loro proposte di valore, ora che la direttiva sull'open banking è entrata in vigore. Lloyds Banking Group sta investendo 4,1 miliardi di sterline all'anno per innovare la propria offerta digitale e poter offrire servizi bancari e assicurativi grazie alle API. Anche il focus interno dell'organizzazione sta cambiando, la trasformazione non si ferma solo alle operazioni aziendali ma coinvolge anche i clienti. 

L'obiettivo di Lloyds è infatti quello di diventare una piattaforma o un ecosistema digitale in modo da favorire la creazione di relazioni digitali fra soggetti diversi, interessati a valorizzare la propria offerta digitale condividendola o arricchendola con nuove funzionalità e informazioni condivise dagli altri partecipanti. 

Nel frattempo, il gigante assicurativo cinese Ping An ha investito in modo aggressivo nella creazione di una suite di applicazioni, per ottenere ciò che il WEF definisce "una quantità enorme di dati che va ben al di là dei soli servizi finanziari".

Attraverso la sua suite di app che spaziano dalla finanza, alla medicina, agli immobili e le automobili, Ping An è in grado di sfruttare i dati di oltre 880 milioni di utenti, e 300 partner.

A differenza dei loro concorrenti occidentali, le imprese cinesi hanno accesso a molti più dati per allenare i loro sistemi di intelligenza artificiale. Anche i regolatori cinesi, sembrano favorire le imprese che utilizzano l'intelligenza artificiale, introducendo un sistema di "rating sociale" e un sistema di sorveglianza esteso a tutti i suoi cittadini, entro il 2020. Una sfida tecnologica, etica e operativa con la quale difficilmente anche Google, il colosso di Mountain View, può competere.  

L'engagement con i clienti 

Sempre più spesso, i clienti online preferiscono la creazione di una relazione rispetto agli annunci pubblicitari, per questa ragione preferiscono imprese che creano esperienze per loro rilevanti e di valore. Questo nuovo trend, apre opportunità anche nei servizi finanziari per giganti tecnologici come Amazon, che potrà sfruttare questa tendenza sviluppando prodotti e servizi che vanno ben oltre l'ecommerce. 

amazon

Le grandi aziende tecnologiche, come Amazon e Google, hanno notevoli vantaggi nell'attrarre nuovi clienti, afferma il WEF. Le loro strategie sono state a lungo focalizzate sul catturare l'attenzione degli utenti e i loro dati offrendo prodotti e servizi gratuiti o con una marcata componente tecnologica ad un prezzo ridotto (come per esempio i dispositivi intelligenti: Echo di Amazon e Home di Google).

In questo panorama, le società di servizi finanziari devono modificare radicalmente il loro modo di lavorare e i tipi di prodotti che sviluppano per attrarre e fidelizzare i clienti. Di conseguenza, le banche hanno bisogno di ottenere informazioni dettagliate sul comportamento dei clienti e sul loro stile di vita. Sarà necessario per loro, focalizzarsi sulla fornitura di ciò che i clienti desiderano realmente. "Questo significa conoscere i clienti oltre le loro finanze e cercare opportunità per migliorare la loro vita quotidiana", afferma il rapporto.

Lo sviluppo dei prodotti e la volontà di sperimentare saranno competenze sempre più importanti per le banche, oltre ad una comprensione dettagliata di come sta cambiando il mercato e l'impegno nei confronti della privacy e della riservatezza dei dati dei loro clienti. Qui sicuramente le imprese fintech possono essere una risorsa importante per banche e assicurazioni.

Un'altra sfida da affrontare per le banche è quella che riguarda la fiducia tradita dei consumatori, la crisi finanziaria con i salvataggi pubblici e le conseguenti politiche di austerità, sono dei ricordi ancora vivi nelle menti di molti consumatori. 

Tutti questi sviluppi, fanno sorgere delle domande, dice il rapporto, quali margini si possono aspettare le istituzioni senza i vecchi vantaggi competitivi sui quali, erano soliti fare affidamento? 

I margini saranno risicati per quelle banche che non riescono a sviluppare nuovi elementi distintivi. Ci sarà una dura battaglia per mantenere la redditività, soprattutto dopo che metriche tradizionali come il prezzo e la velocità vengono appiattite dalla tecnologia.

"L'intelligenza artificiale è in grado di offrire un'esperienza cliente totalmente personalizzata, consentendo ai clienti di gestire le proprie finanze in modalità autonoma e di interpellare un consulente di fiducia nei momenti di bisogno", afferma il rapporto.

Nel futuro, l'esperienza del cliente sarà incentrata sull'interazione con l'intelligenza artificiale che automatizzerà gran parte della vita finanziaria dei clienti, cercando di migliorarne i risultati finanziari. 

L'intelligenza artificiale favorirà la polarizzazione del mercato, avverte il rapporto. Grazie alla sua capacità di favorire la ricerca e il confronto per i clienti, rischia di favorire i grandi gruppi che innovano a discapito delle imprese medio-piccole che troppo spesso, sono al palo in fatto di investimenti in innovazione.

Aspetti sociali e occupazionali

Nel complesso, l'intelligenza artificiale solleva sfide critiche per la società, i datori di lavoro e i lavoratori, afferma il WEF.

Ad esempio, la trasformazione delle competenze, il cosiddetto reskilling sarà uno punti più critici per l'implementazione dell'intelligenza artificiale da parte delle banche, mettendo a rischio il posizionamento competitivo di aziende e paesi che non stanno affrontando con la giusta mentalità, il problema della mancanza di competenze e di lavoratori qualificati all'interno del loro mercato del lavoro nazionale, con livelli di investimenti bassi in tecnologia e formazione, questo purtroppo è il caso italiano. 

Reskilling ovvero rigenerare le competenze. È sempre più fondamentale per far evolvere le persone e far crescere e sviluppare le aziende. Non è più possibile pensare che le persone che entrano in azienda, abbiano tutte le competenze necessarie, le competenze vanno continuamente aggiornate. Da tanti anni, nel mercato del lavoro, si parla di lifelong learning (o apprendimento permanente) senza poi mai, effettivamente, metterlo in pratica. L'intelligenza artificiale potrebbe essere "una buona scusa" per cambiare questo atteggiamento.

"Le istituzioni finanziarie hanno bisogno di aiuto per concettualizzare l'unione di talento e tecnologia se aspirano ad evolversi e raggiungere una crescita trainata dall'intelligenza artificiale", afferma il rapporto.

Cita l'esempio dello storico dell'economia Robert Carson Allen, che ha osservato che l'attuale ondata di trasformazione - spesso soprannominata la Quarta rivoluzione industriale - ha una forte somiglianza con la rivoluzione industriale del XIX secolo.

In particolare, la reazione dei lavoratori all'aumento dell'uso di intelligenza artificiale ricorda la "pausa di Engel", un fenomeno in cui una nuova tecnologia si traduce inizialmente in un peggioramento delle condizioni seguito successivamente da un periodo caratterizzato dalla crescita e la prosperità di un paese.

Nell'immediato, c'è sicuramente il rischio di un aumento dei tassi di disoccupazione: con l'intelligenza artificiale che digitalizza e automatizza una serie di lavori caratterizzati da attività ripetitive e bassi livelli di creatività o empatia

In questo scenario, ci sarà una fuoriuscita dal mercato del lavoro di tutte quelle persone che non sono in grado di reinventarsi professionalmente con le competenze attuali. Come è giusto aspettarsi, questo aumento, creerà la percezione che l'intelligenza artificiale stia peggiorando la società, piuttosto che migliorarla favorendo l'accentuarsi della disuguaglianza economica

Per abbracciare l'intelligenza artificiale, la società nel suo complesso, dovrà sviluppare la tecnologia ad un livello che le permetta di diventare pervasiva, afferma il WEF. Sebbene ciò possa essere già tecnologicamente fattibile, è necessario che vada a braccetto con un cambiamento delle priorità degli stati e delle economie, in modo da incoraggiare una strategia di lungo termine sull'intelligenza artificiale, sia all'interno delle istituzioni che al di fuori dell'apparato istituzionale.

Nel lungo periodo, i rapporti tra la società e le imprese dovranno essere ridisegnati, afferma il WEF e questa riprogettazione globale dovrà andare a vantaggio di tutti, non solo delle imprese private.

La sfida per il settore finanziario, quindi, è quella di affrontare una questione critica che ci portiamo dietro dalla crisi finanziaria: le banche servono la società o i loro propri interessi egoistici?

Conclusioni

In sintesi, i benefici dell'intelligenza artificiale verranno massimizzati solo se le strutture e i processi delle società, si adatteranno per supportare le nuove dinamiche del mercato del lavoro. Durante questa trasformazione e adattamento emergeranno però nuovi dilemmi etici.

Ad esempio, la natura enigmatica di alcune soluzioni "a scatola chiusa" è di per sé una sfida. Comprendere la tecnologia in modo più approfondito è fondamentale per individuare e prevenire modelli o algoritmi che discriminano o escludono gruppi o individui emarginati a prescindere.

Il WEF avverte che c'è poca comprensione reale dell'intelligenza artificiale, e manca anche una definizione condivisa, all'interno del settore, aggiungendo che la maggior parte delle preoccupazioni che riguardano l'intelligenza artificiale si focalizzano principalmente sulla tecnologia e non sulle decisioni strategiche che le imprese dovranno, se già non lo hanno fatto, prendere. Questo disallineamento è sicuramente un elemento pericoloso.

L'utilizzo crescente dell'intelligenza artificiale nelle operazioni quotidiane del sistema finanziario, rappresenta una nuova fonte di rischio sistemico, oltre che etico. Questo rischio ha il potenziale di distruggere le economie nazionali e globali, rendendo necessari nuovi controlli e risposte da parte dei regolatori.

"Senza un'adeguata supervisione, l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico potrebbero introdurre nuovi rischi sistemici nel sistema finanziario e aumentare le minacce di contagio", avverte il WEF concludendo con un monito "È probabile che l'intelligenza artificiale abbia un effetto di trasformazione sul sistema finanziario globale, quindi il compito dell'ecosistema finanziario sarà quello di massimizzare i benefici, mitigando al contempo i danni".

Questo articolo è la traduzione parziale dell'articolo How A.I. is exploding the financial services market: World Economic Forum